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La strage silenziosa dei braccianti stranieri in Puglia. Trovato morto un ventisettenne della Guinea

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Il cadavere di un bracciante agricolo straniero È stato rinvenuto in un casolare nel Brindisino. Lo denuncia l’associazione smiling coast of Africa in un post che squarcia un velo sulla grave situazione delle morti dei braccianti agricoli stranieri su cui nessuno apre un’inchiesta.

Toure Saidou aveva 27 anni, veniva dalla Guinea ed aveva moglie e figli.

È l’8 Gennaio 2022. Da qualche giorno non si trova Toure. “Lo dicono al dormitorio, lo dicono nell’associazione Smiling Coast of Africa, che comprende persone provenienti dal Senegal, dal Gambia, dalla Guinea, proprio come Saidou. Sabato è andato in campagna, a lavorare, pioveva tanto e non è mai tornato. Ha preso in prestito la bici ed è arrivato quasi a Tuturano, non si sentiva tanto bene, lo ha detto, si è seduto ma poi è finito il turno e non è più tornato. Lunedì mattina chi gli ha prestato la bici l’ha trovato in un casolare in campagna, quartiere La Rosa, solo e  senza vita ma accanto ad un focolare ancora caldo. Dai racconti dei compagni di lavoro è certo che al lavoro è stato male, ma allora perché non l’hanno aiutato? Perché nessuno ha fatto l’unica cosa necessaria e forse sufficiente a salvargli la vita: CHIAMARE  IL 118? Perché a nessuno importa sapere come è morto Saidou e Camara Fantamadi e troppe altre persone prima di loro?”

Il riferimento è alla scomparsa, il 24 giugno scorso, di Camara Fantamadi, originario del Mali, sulla strada provinciale che collega Brindisi alla frazione di Tuturano,

” Perché non si fa un’autospia a questi corpi che muoiono nelle campagne? – aggiungono da Smiling Coast, l’associazione che si occupa di tutti gli stranieri impiegati nei campi -. A noi interessa e insieme ai fratelli e alle sorelle africani/e e italiani/e costituiremo un’anagrafe di queste morti silenziose. Con loro muore la speranza di un futuro migliore per loro, per le loro famiglie (Saidou lascia una moglie, una madre e 4 figli/e) e per tutti noi, che crediamo in una convivenza civile e nella dignità del lavoro. Vigiliamo tutti uniti e con un’attenzione sempre maggiore sulle nostre campagne e nei nostri cantieri, perché questi crimini non accadano più e il valore delle vita sia uguale per tutti”, scrive l’associazione.

Fabiana Pacella, portavoce Articolo21 Puglia


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