Si avvicina uno dei test più delicati per una classe politica che pare correre allegramente verso il baratro. Riusciranno i vari capi, un po’ narcisi un po’ incapaci un po’ arroganti, a trovare un nome non divisivo per la più alta carica dello stato che sia una garanzia di equilibrio e orgoglio per il nostro paese? Hanno capito i vari politici la lezione di questi mesi durante i quali hanno dovuto cedere ad un tecnico di prestigio internazionale il governo dell’Italia a causa della loro insipienza e litigiosità? Che spettacolo stanno per mettere in scena in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica, nel pieno di una pandemia con gli italiani alle prese con il virus,le nuove regole per non bloccare il paese, la perdita del lavoro che ha colpito tante donne e tanti giovani, i bambini a scuola a singhiozzo, l’ansia che avvolge le giornate di tutti? In un momento simile il nuovo capo dello stato dovrebbe essere eletto alla prima votazione con un grande consenso di tutto il Parlamento. Gli italiani non vogliono assistere ad uno spettacolo deprimente di giochi e giochini che spalancherebbero le porte ad un ennesimo periodo di litigiosità e instabilità. La cosa peggiore che questa classe politica potrebbe fare è eleggere un presidente basandosi solo sui numeri necessari, raccolti magari tra i peones del parlamento,pronti a tutto pur di non perdere posto e assegno mensile. ILnuovo capo dell stato,come ha ricordato il presidente Mattarella nel suo discorso di fine anno, deve essere in grado di “spogliarsi di ogni precedente appartenenza e farsi carico esclusivamente dell’interesse nazionale,del bene comune come bene di tutti e di ciascuno”.
Sono settimane che sopportiamo un dibattito imbarazzante nel centro destra basato sui numeri e non sulle qualità che il nuovo presidente dovrebbe avere per garantire credibilità all’istituzione Quirinale che, ricorda Mattarella,va consegnata integra al suo successore. Frasi tipo “ è tempo di un presidente di centro destra” per esempio non sono frasi che uniscono,ma dividono. E sono settimane che il centro sinistra osserva silenziosamente sino all’uscita maldestra del solito narciso D’Alema che getta il cerino nel pagliaio e gli dà fuoco. Complimenti davvero per la tempestività.
E’ tempo di agire con serietà e senso di responsabilità non sparando nomi chiaramente divisivi ma concordando sulle caratteristiche che un capo dello stato deve avere. I politici di destra e di sinistra devono trovare prima un accordo su questo punto e il nome scaturirà come d’incanto. Consiglio un questionario, con un elenco di domande sulle qualità che il candidato o la candidata al Quirinale devono avere e semplici SI e No come risposta. Esempio di domande :
Deve godere di prestigio internazionale? SI NO
Ha avuto procedimenti penali? SI NO
Ci sarebbe conflitto di interessi come capo del CSM? SI NO
Ha creato imbarazzo per il paese? SI NO
È antifascista?
Ha dimostrato di rispettare le donne?
Crede nella parità?
Ha esperienza politica? SI NO
Può garantire di essere super partes? SI NO
Ecco, procederei su questa linea con tante altre domande sull’identikit di un capo dello stato credibile. E poi c’è la questione donna. Deve essere donna per forza? Penso di no, anche se farebbe piacere alle italiane avere finalmente una donna al Quirinale, come dimostra l’appello lanciato dalla grande Dacia Maraini e firmato da tante intellettuali e artiste. Non basta essere donna però per essere portatrici di valori etici e garantire di essere super partes. Abbiamo purtroppo tristi esempi di donne al servizio del capo e di altre portatrici di valori che vanno contro la libertà di scelta delle donne. Esistono donne che odiano le donne. Quindi ribadisco che sia necessario prima decidere quali caratteristiche debba avere un presidente della repubblica, procedendo con un semplice questionario concordato tra i partiti e seguendo quanto ci dice la Costituzione. Il nome verrà da solo,perché di italiani e italiane onesti preparati indipendenti e dalla vita specchiata ce ne sono eccome.. Certo si tenga finalmente conto anche dei curricula delle donne. E buona fortuna a tutti, perché ne abbiamo davvero bisogno!