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Inclusione, sostenibilità, giustizia sociale e ambientale: l’orientamento che sta dalla parte giusta. All’università di Padova il  XXI congresso Sio

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Nella formazione e nel lavoro tra domanda e offerta da che parte sta l’orientamento? Dalla parte giusta, quella dell’inclusione, della sostenibilità a tutto campo e della giustizia sociale e ambientale. Se ne parla al XXI congresso nazionale Sio (Società italiana orientamento) in calendario il prossimo 14 gennaio all’Università di Padova nella Cittadella di Psicologia, organizzato insieme a Larios (Laboratorio di ricerca e intervento per l’orientamento alle scelte).

Fra gli ospiti più attesi, la ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa e la ministra per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna, le quali apriranno i lavori con Laura Nota, presidente Sio, Daniela Mapelli, Rettrice dell’Università di Padova, Jonas Masdonati, presidente dell’European society for vocational designing and career counceling, ed Egidio Robusto, direttore del Dipartimento di filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia apllicaa (Fisppa) dell’Università di Padova.

Chi sarò? Cosa farò? Alzi la mano chi di noi non si è mai posto questi interrogativi nelle varie tappe scolastiche e di crescita anagrafica. E chissà se il nostro percorso di istruzione e professionale avrebbe imboccato traiettorie diverse se le nostre scelte fossero state “orientate” in maniera più consapevole invece che, magari, rispondere a desiderata socio-culturali o alle imperanti esigente di mercato.

L’orientamento oggi è a tutti gli effetti una scienza che Sio, sulla scorta dell’impostazione data dal suo fondatore, il professor Salvatore Soresi, intende come strumento per promuovere l’inclusione e abbattere le diseguaglianze: già ai nastri di partenza.

E Padova per un giorno sarà la capitale di questa scienza dell’orientamento

Una giornata intera di riflessioni, dalle 9 alle 18, dedicata in primis agli orientatori per fare il punto sugli studi più recenti in materia che vedono l’esperto in orientamento inserito a tutti gli effetti nel contesto in cui opera con uno sguardo critico atto a smascherare le manipolazioni, le forme di adattamento al sistema, la concezione distorta di merito, ovvero fenomeni che al centro del processo non pongono la persona con le proprie aspirazioni e i propri limiti bensì spesso la sola proiezione di stereotipi di successo o la domanda di figure professionali che provengono dal mondo produttivo.

«I tempi sono cambiati, serve superare una visione in un certo qual modo manipolatoria dell’orientamento spesso inteso e vissuto dagli attori principali, tanto le istituzioni scolastiche quanto le associazioni di categoria, come marketing e non come opportunità di crescita umana, di realizzazione professionale, di percorso di riscatto sociale e lotta alle diseguaglianze» spiega la professoressa Laura Nota, che è docente di Progettazione professionale e Career counseling Counseling psicologico per l’inclusione sociale delle disabilità e del disagio sociale all’Ateneo patavino

La sfida, su cui i massimi esperti di orientamento si cimenteranno a Padova, sarà quella di provare, studi alla mano, che si possono promuovere le capacità del singolo all’interno di dinamiche inclusive e sostenibili da un punto di vista etico, economico, sociale e ambientale. Recuperando così il significato intrinseco della parola orientamento che rimanda al suo etimo: nascere, sorgere.

In questo contesto si può pensare al futuro come progettualità, come lavoro dignitoso, come qualità della vita. «La realtà che viene percepita – continua Nota – risulta sempre più complessa, imprevedibile, costellata da barriere provocate da fattori per lo più poco evidenti e visibili, che tuttavia soffocano, comprimono il pensiero, la riflessione, la voglia e l’energia di agire».

E l’orientamento non può stare a guardare, giusto? «È così. Deve infatti darsi da fare per contribuire a fare luce su quanto sta accadendo, sulle ingiustizie, sulle iniquità, sugli ostacoli che si frappongono fra le persone e la dignità. L’orientamento solo così assume valore sociale riuscendo a garantire soluzioni professionali e personali dense appunto di dignità umana e partecipazione».

Il congresso, fra gli altri, vede il patrocinio di Articolo 21, Federazione nazionale della stampa italiana e Sindacato giornalisti Veneto che condividono i valori dell’inclusione e della sostenibilità quali fondanti del vivere genuinamente democratico e del lavoro come realizzazione sociale e responsabilità civile.


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