In Italia, per celebrarla degnamente, ricordiamo la storia dell’ avv. #FulvioCroce, ucciso solo per aver scelto la fedeltà ai suoi principi di giustizia.
Tutti i detenuti revocarono il #mandato ai difensori di #fiducia e minacciarono di morte i legali che avessero accettato la nomina come #difensori di ufficio.
Il Presidente della Corte d’Assise di Torino,Dott. Guido Barbaro chiese al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino di indicare i nominativi di difensori d’ufficio e procedette alle nomine.
Gli imputati dichiararono di non accettare la nomina dei difensori d’ufficio e che:
“qualora i difensori avessero accettato la nomina saranno ritenuti come collaborazionisti del regime, con le conseguenze che ne potranno derivare”.
I difensori d’ufficio nominati dalla Corte, alla seconda udienza del 24 maggio 1976, rimisero il #mandato.
A questo punto, il presidente della #Corte d’Assise incaricò della difesa d’ufficio il Presidente del Consiglio dell’#Ordine degli Avvocati di Torino, l’avvocato Fulvio Croce.
All’udienza del 25 maggio 1976 gli #imputati riaffermarono il loro #rifiuto della #difesa
“gli avvocati nominati dalla #corte sono di fatto degli avvocati di #regime.
Essi non difendono noi, ma i #giudici. In quanto parte organica ed attiva della contro-rivoluzione, ogni volta che prenderanno iniziative a nostro nome agiremo di #conseguenza.”
Ogni volta che l’avv. Fulvio Croce prese la #parola, venne nsultato e minacciato.
Ma non rinunciò mai alla #difesa.
Fu atteso nell’androne del suo #studio a Torino, il pomeriggio del 28.04.1977 da un commando composto da due uomini e una donna e fu ucciso.
Mentre la terrorista Angela Vai allontanava le due segretarie, Rocco Micaletto, appoggiato da Lorenzo Betassa con funzione di copertura, si avvicinò, lo chiamò ‘#Avvocato!” e gli sparò cinque colpi che lo raggiunsero #mortalmente alla testa e al torace.
Gli #assassini fuggirono con un quarto terrorista , Raffaele Fiore, in attesa alla guida di un’auto.
L’omicidio fu rivendicato dalle “Brigate Rosse” con una telefonata alla “La #Stampa” e all’#Ansa.
L’#omicidio dell’avv. Croce determinò il #rinvio del processo “per impossibilità di costituire una #giuria popolare”.
Questo il senso della #dignità della #
Questo l’#impegno solenne dell’art. 8 del nostro codice professionale, sul quale ogni avvocato deve giurare per poter esercitare il #diritto di difesa.