Condannato all’ergastolo l’ex colonnello siriano Anwar Raslan, accusato di crimini contro l’umanità per aver ucciso 58 persone, aver commesso stupro e aggressione sessuale, nonché aver torturato circa quattromila civili nel famigerato ramo al Khatib a Damasco. Oggi, 13 gennaio 2022, a Coblenza è stata scritta, grazie al principio della giurisdizione universale, al coraggio dei testimoni e alla determinazione dell’avvocato siriano Anwar Al Bounni, una sentenza storica. I siriani vogliono giustizia, non vendetta e come ricordava ieri l’attivista Wafa Moustafa rifugiata in Germania, ora bisogna continuare a chiedere libertà per tutti i detenuti politici nelle carceri del regime siriano di cui non si hanno notizie da anni.
Wolfgang Kaleck, capo del Centro europeo per i diritti costituzionali e umani che ha guidato il caso, ha affermato infatti che è difficile parlare di giustizia dato che centinaia di migliaia di persone sono state torturate e decine di migliaia di persone sono morte di conseguenza.
“Il processo tedesco contro Anwar Raslan è un messaggio alle autorità siriane che nessuno è al di fuori della portata della giustizia”, ha affermato in una nota Balkees Jarrah, direttore associato della giustizia internazionale di Human Rights Watch.”Altri paesi dovrebbero seguire l’esempio della Germania e rafforzare attivamente gli sforzi per perseguire i crimini gravi in Siria”, ha aggiunto.
Mariam Hallak, nella foto qui, è la fondatrice della Caesar Families Association. Suo figlio è morto mentre era detenuto dal regime siriano. Ha detto: “Ci auguravamo il giorno in cui avremmo potuto vedere un membro delle forze di sicurezza siriane ritenuto responsabile dei propri crimini. Ci auguriamo che questo verdetto apra la strada a ulteriori processi.
“Ogni violazione non ha un impatto solo su una persona, ha un effetto a catena che raggiunge tutta la sua famiglia e gran parte della popolazione siriana. Possa questo verdetto inviare un messaggio chiaro a ogni politico e agente di sicurezza in Siria che ancora detene, tortura e uccide persone: non puoi sfuggire alla giustizia, un giorno sarai ritenuto responsabile dei tuoi crimini”.
In una nota dell’associazione Families for Freedom, che riunisce familiari di donne e uomini detenuti arbitrariamente nelle carceri del regime siriano si legge: “Siamo fuori dal tribunale tedesco dove è stato pronunciato il verdetto: un alto funzionario del governo di Assad è colpevole di crimini contro l’umanità. La condanna all’ergastolo di Anwar Raslan è significativa perché invia un messaggio a tutti i criminali in Siria che non possono sfuggire alla giustizia. Un giorno anche loro saranno ritenuti responsabili dei loro crimini. Noi, le famiglie delle vittime, non dimenticheremo mai e non rinunceremo mai alla nostra lotta. La detenzione di massa continua in Siria e la vera giustizia per i siriani, comprese le famiglie delle vittime, non può essere ottenuta finché i nostri cari sono ancora scomparsi con la forza e imprigionati per mano del regime siriano.”
Nella foto Mariam Hallak