“Con oltre il 70% di no le giornaliste e i giornalisti della tgr hanno bocciato il direttore Casarin e una proposta editoriale senza progetto per lo sviluppo dell’informazione regionale. Ribaltato il risultato del 2018: allora i si furono 517, oggi al contrario sono stati 510 i no. Un piano che non è stato approvato nel merito e nel metodo”. Lo scrive l’Esecutivo Usigrai in una nota.
“Con il no, i giornalisti hanno anche rigettato l’ennesima violazione contrattuale dell’Ad Fuortes: la mancata nomina dei condirettori e vicedirettori, ipotizzando una inedita e contrattualmente inesistente proroga.
Il tasso di riformismo del direttore e dell’azienda con questo piano editoriale si ferma al taglio di una edizione del Tg.
Nulla dice e fa su come rilanciare l’informazione regionale per i territori e per le testate nazionali.
E nemmeno su come indirizzare il prodotto editoriale guardando alle esigenze delle comunità locali, alle prese con gli effetti sociali e culturali della pandemia.
L’unica proposta di innovazione sul prodotto e sui linguaggi resta quella voluta dal sindacato: il web della tgr.
Web e social Tgr che dopo essere partiti grazie alla spinta dell’Usigrai si scontrano oggi con l’incapacità dell’azienda di investire nella formazione necessaria per mettere online, nel nuovo portale dell’informazione Rai, le redazioni che da anni sono già in rete.
Entro due settimane il direttore Casarin dovrà ripresentare il piano editoriale.
Ci auguriamo che l’azienda voglia cogliere l’occasione per riaprire il dialogo, mettendo da parte il taglio della terza edizione, e riprendere il confronto a partire dalla nostra proposta di un appuntamento con l’informazione regionale alle 22:30”.