L’altro giorno si è consumata l’ennesima bravata di alcuni ragazzi, che con dei post vergognosi sui social hanno infangato la giornata contro la violenza sulle donne. E’ accaduto a Luco dei Marsi, un paesino in provincia dell’Aquila, dove alcuni adolescenti che gestiscono una pagina Instagram (di cui non faremo il nome) hanno pubblicato un video con il titolo “Stop alla violenza sulle donne, gonfiabili e non”, accompagnato dall’hashtag #violenzasulledonne.
Nel video si vede un ragazzo che tiene una bambola gonfiabile ferma sulle gambe, mentre un altro le tira uno schiaffo sulla faccia.
Come prevedibile il post ha dato il via a tutta una serie di commenti beceri, molti sgrammaticati, come quello che diceva “Non c’è lo stavo a mette al c*** giuro”. In un altro post, la stessa bambola gonfiabile viene pubblicata con la seguente didascalia “Commenta la prima cosa che ti viene in mente guardando questa foto” e tanto di risposta: “Perché piaccio alla tua tr***”.
Si tratta dell’ennesimo episodio in cui alcuni adolescenti dimostrano intolleranza verso temi molto importanti, trincerandosi dietro il solito atteggiamento strafottente da bulletti di periferia.
Ma non è l’unico video presente sulla pagina Instagram, dai contenuti violenti o che inneggiano alla violenza. Il gruppo se l’è presa anche con Francesco Proia, direttore della testata online AbruzzoLive, che qualche tempo fa aveva raccontato episodi di violenza accaduti a Luco dei Marsi, purtroppo finiti nel sangue.
La pagina, sin da allora, se l’era presa con il direttore della testata, fino a che l’altro giorno è stato pubblicato un post dove dopo aver taggato il giornalista, si mostra una pistola e una minaccia “Armi a Luco dei Marsi”.
Tutti noi ci auguriamo che si tratti di una pistola giocattolo, ma i responsabili di questo gesto, preso un po’ troppo sotto gamba, forse non sanno che una minaccia, anche se fatta in maniera goliardica, ma su un social network, costituisce comunque un reato. Immediata la condanna e la solidarietà al direttore di tutta la redazione, che in seguito è stata presa di mira anche per aver raccontato l’accaduto, in special modo la giornalista Magda Tirabassi, bersaglio di offese e messaggi violenti sulla stessa pagina Instagram.
La solidarietà ai giornalisti di AbruzzoLive e MarsicaLive deve essere doppia, perché sono gli organizzatori del festival del giornalismo ControSenso, tra i più importanti e longevi d’Italia, che un’infinità di volte ha denunciato e condannato le violenze e i soprusi (anche verbali) contro i giornalisti.
Nelle ultime edizioni (pre-covid) diversi erano stati i seminari incentrati su questi temi, uno su tutti quello con ospite Daniele Piervincenzi, il celebre giornalista vittima dell’aggressione di Roberto Spada ad Ostia.
Solidarietà quindi ai giornalisti di AbruzzoLive e MarsicaLive, che in Abruzzo decidono di non farsi spaventare dalle intimidazioni e portano avanti la fastidiosa (ma quanto mai necessaria) voce fuori dal coro.
Il video nell’articolo di Marsicalive