Tre morti sul lavoro, la strage non finisce più. Aspettando nuove regole

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Un’altra strage sul lavoro, tre operai morti per il crollo di una gru a Torino. Così hanno perso la vita Roberto Peretto, di Cassano d’Adda (Milano), 52 anni, Marco Pozzetti, 54 anni, di Carugate (Milano), Filippo Falotico, 20 anni, di Coazze (Torino). L’incidente è avvenuto mentre si stava ultimando l’allestimento di una gru per la ristrutturazione della facciata di un condominio. Ma queste tre vittime, purtroppo non sono le uniche nelle ultime ore, altri tre sono deceduti sempre ieri, nelle stesse ore della tragedia di Torino. Secondo l’Osservatorio nazionale sulle vittime sul lavoro fondato da Carlo Soricelli, dal primo gennaio le vittime sui luoghi di lavoro sono stati 1371 di cui 676 direttamente nei cantieri e nelle aziende e gli altri in itinere, ossia mentre stavano andando a lavorare. Ogni volta gli infortuni gravi e mortali scatenano rabbia, indignazione, richiesta di maggiore sicurezza e controlli ma la verità è che la velocità dei servizi e della realizzazione delle opere unita alla precarizzazione hanno allentato già e in modo difficilmente recuperabile le tutele in molti luoghi di lavoro, soprattutto nel settore delle costruzioni, della manutenzione stradale e in agricoltura.
(Nella foto La Stampa il luogo del crollo della gru a Torino)


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