«Quel processo ci riguarda tutti perché è un processo alla libera informazione. Per questo è necessario parlarne, riprendere le inchieste di Julian Assange e “illuminare” la sua vicenda». Così il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, aprendo l’incontro nella sede del sindacato durante il quale Articolo21 ha simbolicamente assegnato la tessera dell’associazione a Julian Assange. «Chi ha rivelato le “carte della vergogna” rischia 175 anni di carcere, mentre chi diffuso carte false per giustificare guerre va in giro a fare conferenze: è inaccettabile. Alla vigilia dell’anniversario della proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti umani, quella di assegnare la tessera a Julian Assange è un scelta civile e coraggiosa», ha aggiunto Giulietti.
Moderati da Roberto Natale, all’incontro hanno partecipato la giornalista Stefania Maurizi, che ha fisicamente ricevuto la tessera destinata ad Assange; Vincenzo Vita, presidente dei garanti di Articolo21; Riccardo Iacona ed Elena Marzano, che nella trasmissione “Presa Diretta” di Rai3 hanno seguito i più recenti sviluppi del processo Assange; il giornalista e docente universitario Arturo Di Corinto; il segretario dell’Usigrai, Daniele Macheda; Ekaterina Ziuziuk, presidente dell’associazione dei bielorussi in Italia “Supolka” e la portavoce di Articolo21 Elisa Marincola.
Ricordando che «Julian ha perso la propria libertà da 11 anni», Maurizi ha racconto l’ultimo incontro con Assange nel novembre 2018 («Ho avuto una impressione nitida, ho pensato che stava morendo», ha detto) e rilanciato l’appello a parlare della sua storia. «Tra l’altro domani arriva a sentenza il processo d’appello – ha annunciato –. Un’occasione in più anche per i giornalisti italiani di informare su questa storia».
D’accordo con lei Riccardo Iacona ed Elena Marzano, che hanno raccontato come è nata e come si è sviluppata l’inchiesta di “Presa Diretta” dedicata alla vicenda di Assange, e Vincenzo Vita, che ha introdotto una intervista a Furio Colombo nella quale si è parlato anche della sorte del fondatore di WikiLeaks.
Al centro dell’intervento di Arturo Di Corinto temi quali il libero accesso alla rete, privacy e cyber security, «diritti digitali – ha evidenziato – che sono anche diritti umani e quando parlo di diritti umani non posso che pensare a Julian Assange».
Ad Elisa Marincola il compito di spiegare le ragioni della scelta di assegnare ad Assange la tessera numero 2002, «anno del famoso “editto bulgaro” in Rai e anno della nascita di Articolo21», ha osservato. A chiudere l’incontro Roberto Natale. «Anche per la vicenda Assange – ha concluso – vale per noi un hashtag che risuona spesso in questa sala e che ci è molto caro: #NoiNonArchiviamo».