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Furbizie ambientaliste. Sfruttare lucrosamente la coscienza ambientale dei consumatori

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La celebre griffe decora i suoi prodotti con fibre provenienti dal riciclaggio di bottiglie di plastica. Aumentando pure di qualcosa il prezzo gia esoso. Siamo certi che i “big spender” occidentali saranno ben lieti di mettere a posto la loro coscienza finto-ambientalista mostrando, come un trofeo, il loro senso civico, comprato per qualche migliaio di euro, assieme al capo firmato, che però andrà, alla fine, nell’indifferenziata proprio perché fibra mista, aumentando l’impatto ambientale . Anche gli imbottigliatori di “minerali” si vantano di riutilizzare la plastica delle bottiglie, aumentando il prezzo. Questa è una riprova che il recupero della plastica diventa anti-economico e ambientalmente scorretto. Incalcolabile l’aumento di CO2 per questi doppi viaggi di bottiglie.

Difatti l’impatto di camion con milioni di bottiglie di acqua minerale che vanno, letteralmente, dalle Alpi a Capo Passero e ritorno (3.000 km!), crea un impatto all’ambiente che supera quello della plastica non riciclata. Basterebbe che i Comuni garantissero la potabilità delle loro acque, così la gente non sarebbe costretta a comprare la stessa acqua ad un costo centuplicato: da 0,2 centesimi a 20 centesimi al litro. Ma il movimento pluri-chilometrico di bottiglie piene verso sud e di bottiglie vuote verso nord è ben visto dalle “organizzazioni” dei camionisti, che invece odiano il traffico su rotaia e il ponte sullo stretto, che favorirebbe il trasporto su treno.

Così fatto l’ambientalismo è solo un fenomeno di facciata. Nulla di serio e concreto. Molto serio e sottovalutato è il dato di circa 300 depositi di plastica da raccolta differenziata che “spontaneamente” hanno preso a fuoco, documenti compresi, quasi sempre nel Nord Italia.


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