Il 10 dicembre si ricordano i 73 anni dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani. Nessuna celebrazione retorica, nessuna esaltazione perché la storia attuale evidenzia drammaticamente le tante violazioni, proprio frantumazioni di quelle parole di fatto così profonde, umane, progettuali per il futuro dell’intera umanità. Le stesse attestano che gli esseri umani sono capaci di proporre sensibilità e prospettive ricche di significato e stimolanti nell’impegno di un’etica laica mondiale da tutti condivisibile e di conseguenza vincolante. Ma poi il divario fra idealità, pronunciamenti e attuazioni diventa spesso nella storia una gravissima smentita. Certo è importante riprendere, approfondire e dialogare nelle scuole, nelle associazioni, nelle istituzioni e nella politica però solo alla condizione nel contempo di impegnarsi per cui l’agire attua, verifica e rilancia le prospettive, altrimenti le parole perdono significato e diventano vuote e non credibili. La pandemia in atto con preoccupazioni costanti e difficoltà di vario genere ha evidenziato la comune condizione umana, le gravissime disuguaglianze già presenti sul Pianeta, nel concreto il dovere umano ed etico dei vaccini per tutti i popoli perché ci si può salvare solo insieme. In questo contesto planetario emerge in modo drammatico la violazione diffusa dei diritti umani. Si possono sottolineare la perdurante inaccettabile condizione di povertà e fame di centinaia di milioni di persone quindi della negazione dello stesso diritto alla vita. Le diffuse situazioni di oppressione, incarceramento, torture; sempre ricordiamo Giulio Regeni e tutti i Giuli e le Giulie del mondo come ci insegnano i genitori Paola e Claudio a cui sempre esprimiamo vicinanza.
Ricordiamo la lunga e dolorosa carcerazione di Patrik Zaki e partecipiamo con soddisfazione e speranza alla nuova positiva situazione sempre comunque da seguire. Si pensi alla persecuzione degli oppositori sotto tutti i cieli, dei giornalisti che esprimono critiche ai regimi. Le guerre, oltre 30 oggi sul Pianeta, una terza guerra mondiale a pezzi come ci ricorda Papa Francesco; la produzione e il commercio delle armi sempre in aumento. Il dramma dei profughi su tutto il pianeta dato che si tratta di un fenomeno strutturale, planetario appunto di 82 milioni di persone in movimento con viaggi drammatici segnati da muri, fili spinati, respingimenti, carceri, torture, contenimento in campi profughi come quelli della Grecia di fatto prigioni dove migliaia di persone, tanti i bambini sono costretti a lunghi periodi di totale disumanità. A leggere i reportage si rimane agghiacciati e increduli sulle loro condizioni. Emerge con evidenza che queste migliaia e migliaia di persone sono costrette in questi luoghi perché scompaiano, diventino invisibili, come non ci fossero, ma in realtà tutti sanno e tanti, troppi si voltano dall’altra parte; le istituzioni e la politica sono assenti in modo vergognoso. La Dichiarazione universale dei diritti umani viene scritta dopo la fine della tragica seconda guerra mondiale, della negazione e uccisione di milioni di persone nei campi di sterminio nazisti. La nostra Costituzione è coetanea di un anno più giovane, frutto della Resistenza e della lotta di Liberazione.
Nel 1941 Altiero Spinelli ed Enrico Rossi hanno scritto il progetto per Un’Europa libera e unita nel periodo del loro confino nell’Isola di Ventotene. Il primo novembre 1993 è stata costituita l’Unione Europea di cui nel 2000 il Parlamento, la Commissione il Consiglio hanno scritto la carta dei diritti fondamentali per promuovere e consolidare i diritti umani. Si leggono tutti questi documenti fondativi, vi si sente il respiro dell’umanità, poi si guarda la realtà, si leggono le testimonianze e si resta profondamente colpiti e addolorati. Papa Francesco nel recente viaggio in Grecia, a Lesbo ha pronunciato parole piene di dolore e di sdegno per come i profughi vengono trattati con disumanità mentre il rispetto dei diritti umani, la dignità di ogni persona dovrebbero essere anteposti a tutto; di come sia triste sentire proporre come soluzioni l’impiego di fondi comuni per costruire muri e fili spinati. E guardando al mare e pensando all’immenso “cimitero senza lapidi: «Vi prego fermiamo questo naufragio di civiltà». A Lesbo 2200 persone, il 72% di origine afgana presenti già da tempo, un terzo minori. Medici Senza Frontiere interviene per l’assistenza medica e psicologica in condizioni disastrose. Dove sono i Paesi d’Europa? Dov’è l’Europa? Latitanza e assenza sono imperdonabili. Fa specie che nessun gruppo di parlamentari alzi un grido di dolore per rappresentare il dolore di tante persone, per scuotere e smuovere con coraggio e determinazione. La Dichiarazione universale dei diritti umani viene quotidianamente verificata dalla condizione dei bambini, adolescenti e giovani, delle donne e degli anziani, delle lavoratrici e dei lavoratori, dei disabili, dei fragili, dei poveri, degli esclusi, dei carcerati. È da notare come sia doveroso aggiungere i diritti della terra e di tutti gli esseri viventi nell’interdipendenza di tutto e di tutti. Quanto si deve fare non solo come quantità ma soprattutto come qualità? Tantissimo, giorno dopo giorno. È fondamentale rileggere, ripensare a dichiarazioni così profonde e di prospettiva, condividerle, alimentarle e poi esprimere segni concreti di attuazione nella realtà. Sembrano sempre piccoli di fronte alla vastità delle questioni, ma esprimono la direzione del nostro cammino comune, il senso stesso della nostra vita.