Oggi il prigioniero politico bielorusso Siarhei Tsikhanouski è stato condannato a 18 anni di reclusione. È la condanna più dura mai vista finora in un processo penale politicamente motivato . Siarhei Tsikhanouski è marito della Presidente eletta della Bielorussia Sviatlana Tsikhanouskaya. Si trova in carcere dal 29.05.2020.
Gli altri imputati del “processo Tsikhanouski” sono stati condannati ai seguenti termini di reclusione per l’organizzazione dei disordini di massa e altre accuse pretestuose:
Ihar Losik – 15 anni
Mikalai Statkevich – 14 anni
Artsiom Sakau – 16 anni
Uladzimir Tsyhanovich – 15 anni
Dzmitry Papou – 16 anni
Tutti gli imputati sono stati arrestati prima delle elezioni presidenziali e delle proteste che seguirono.
Siarhei Tsikhanouski e blogger e attivista al quale le autorità bielorusse hanno negato la possibilità di candidarsi alle elezioni presidenziali del 2020, tanto lo consideravano un avversario pericoloso (la condanna infatti ne è un’ulteriore conferma). Sviatlana si è candidata al posto del marito; il resto è storia.
Ihar Losik ha 29 anni, è blogger e giornalista in carcere dal 25.05.2020. Un anno fa annunciava lo sciopero della fame durato 42 giorni a causa delle condizioni disumane cui viene sottoposto nonché per protesta contro le accuse e l’incarcerazione ingiustificata. È sposato, ha una figlia di 3 anni.
Mikalai Statkevich è un politico bielorusso e oppositore di vecchia data.
Artsiom Sakau, classe 1994, è attivista e compagno di lotta di Siarhei Tsikhanouski. È stato arrestato 2 giorni dopo l’arresto di quest’ultimo.
Uladzimir Tsyhanovich ha 41 anni ed è blogger.
Dzmitry Papou gestiva i social del progetto mediatico di Siarhei Tsikhanouski “Strana dlia zhizni”, ovvero “Un paese per vivere” – citata ironica da un discorso del dittatore che così si riferiva alla Bielorussia.
Un paese per vivere diventato un enorme campo di concentramento.
Iscriviti alla Newsletter di Articolo21