«Rivendico la scelta di aver chiesto verità e giustizia per Giulio Regeni; di non aver voluto archiviare il caso di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin; di aver chiesto, e continuiamo a chiedere, libertà per Patrick Zaki; di aver dato voce nei nostri congressi a giornalisti e giornaliste turchi e bielorussi e di aver riservato un momento di questo Congresso all’Afghanistan; di aver denunciato le violazione dei diritti umani in Arabia Saudita; di esserci schierati dalla “parte civile” dei cronisti minacciati». Così Vittorio Di Trapani, segretario uscente dell’Usigrai, durante la relazione di apertura del XVI Congresso dei giornalisti del servizio pubblico in corso dall’8 al 10 novembre a San Donato, alle porte di Milano, e dedicato al tema “Parole che resistono”.
«Veniamo da una crisi epocale, che prima è stata sanitaria e poi economica, ma le crisi devono essere occasioni di ripartenza. Il Paese può ripartire e lo può fare anche la Rai, che deve essere protagonista di questo cambiamento», ha anche detto Di Trapani. «Questo periodo – ha aggiunto – ha fatto riscoprire il ruolo del pubblico, che prima era visto come centro di spreco, ma ora, come è stato per la sanità pubblica, viene finalmente visto come un elemento insostituibile della nostra società. Come i medici e gli infermieri nella sanità pubblica, anche i colleghi della Rai, in quei mesi, hanno saputo dimostrare di lavorare bene e in modo efficiente, diventando punto di riferimento per i cittadini. Abbiamo dimostrato che il pubblico non è spreco».
In chiusura, poi, dopo aver rinnovato la solidarietà dei giornalisti del servizio pubblico alla Cgil per l’assalto squadrista alla sede nazionale, Di Trapani ha ribadito: «Noi giornaliste e giornalisti Rai continueremo ad essere dalla parte della Costituzione antirazzista e antifascista».
Dopo il segretario uscente dell’Usigrai è intervenuto il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, che ha tratteggiato la situazione del settore in Italia, vittima di «una crisi senza precedenti», ed è tornato a chiedere a governo e parlamento «di aprire una riflessione sull’informazione con governo e parti sociali».
Alla prima giornata del Congresso, che si è aperto simbolicamente con una visita al Memoriale della Shoah di Milano, hanno partecipato anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala; il presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, Paolo Perucchini; Danilo De Biasio, direttore del Festival dei Diritti Umani, che ha rilanciato, insieme con Di Trapani, l’appello per la scarcerazione di Patrick Zaki.
(Nella foto un momento del congresso Usigrai e sullo sfondo l’aquilone dedicato a Patrick Zaki)