Vivere in armonia con la natura, convivere con gli animali per allevarli nel rispetto delle loro esigenze e dell’ambiente, pensando ad un mondo più sostenibile. Le storie di Massimo, Silvia e Chiara raccontano come questo modo di vivere comporti delle difficoltà e dei sacrifici da affrontare, ma come grazie anche alla solidarietà online sono riusciti a resistere e a realizzare i loro, solo apparentemente, “folli” progetti.
Il Santuario Capra Libera Tutti, a Nerola (Roma), è un luogo che ospita circa 300 animali salvati dalla macellazione o dall’abbandono. Massimo Manni, ex allevatore e fondatore del santuario, con l’entusiasmo che lo contraddistingue, è riuscito a proteggere molti animali. Purtroppo, con il passare del tempo, lo spazio è diventato inadeguato per continuare a farli vivere liberamente e garantire loro il benessere di cui hanno bisogno, ma Massimo non si è arreso e così decide di lanciare una raccolta fondi dal nome “Dona una zolla al Santuario”. Grazie alla solidarietà di molti donatori, la campagna ormai è quasi arrivata al traguardo, mancano solo 500 zolle, per un valore di 10 mila euro, per espandere il santuario e poter accogliere altri animali.
Una storia di rinascita e di grande volontà è quella di Silvia Bonomi, giovane donna allevatrice di una razza pregiata di pecora, la sopravissana. Quando il terremoto del 2016 colpisce anche Ussita, il piccolo comune della provincia di Macerata in cui risiede la donna, l’allevatrice resta senza casa e la sua azienda agricola. Silvia non si perde d’animo e lancia una raccolta fondi per costruire una casetta di legno vicino al suo bestiame. La campagna ottiene grande visibilità permettendole di concludere con successo la raccolta fondi. Oggi Silvia è riuscita a costruire la casa che le consente di portare avanti la sua azienda che produce una lana di derivazione merinos pregiata derivante da pecore sopravissane, animali a rischio estinzione.
L’Oasi Ohana si trova a Santa Margherita Belice, Agrigento, ed è stata fondata da una giovane ragazza, Chiara Calasanzio. Si tratta di una villa di campagna trasformata in un rifugio per cani abbandonati o reduci da maltrattamenti e vita randagia ed ospita in media circa 120 cani di tutte le età. Ohana vive quasi esclusivamente grazie ai suoi donatori. Con le raccolte fondi attivate su GoFundMe, la struttura è riuscita nel tempo a far fronte ai bisogni degli animali e a saldare i conti con la clinica veterinaria. Un grande risultato è stato ottenuto con la campagna per l’ampliamento del rifugio, che ha permesso all’Oasi di accogliere altri 30 cani e di far fronte all’emergenza dell’abbandono. Grazie alla solidarietà di molti è stato possibile costruire quattro macro aree per i cani provviste di tutti i confort.
Massimo, Silvia e Chiara hanno creduto sempre nei loro progetti, anche quando era difficile solo pensare che un giorno la loro idea si sarebbe potuta concretizzare. Nel momento più duro hanno trovato il coraggio di chiedere aiuto e sono molte le persone che si sono attivate compiendo piccoli gesti che hanno permesso di costruire una rete solidale, potente, in grado di cambiare il corso delle cose.