Quasi seicento migranti o giù di lì in un mese. Il vento di scirocco sposta le rotte migratorie e i traffici di vite umane verso il Salento, per lo più costa jonica, salvo qualche rara eccezione. Se a inizio novembre si parlava di almeno 400 arrivi in un mese, ora i numeri sono saliti nel giro di meno di 24 ore a poco meno di 600. La situazione è drammatica. Questi i dati recenti per la costa del leccese. Snocciolati giorno dopo giorno, danno la misura fisica del collasso: tre novembre, 179 persone giunte nel leccese in due diversi sbarchi. 83 i primi migranti sbarcati a Leuca, nazionalità afghana, iraniana, siriana e palestinese. Tra loro dieci donne. Qualche ora dopo il secondo sbarco, difficilissimo a causa delle condizioni meteo marine. 96 gli stranieri a bordo del natante, 23 minorenni. Nazionalità afghana, turca. siriana, palestinese, irachena, pakistana. In particolare 38 sono afghani e 4 palestinesi, 20 invece i siriani. Tutti a Leuca. Una buona parte di quei migranti è stata scortata dagli agenti della questura di Lecce a Crotone, verso il centro di prima accoglienza Sant’Anna che è tra i più grandi d’Europa. Masseria Ghermi a Lecce e il don Tonino Bello a Otranto, centri di prima accoglienza locali, sono infatti in forte esubero e in seria difficoltà in termini di capienza nonostante l’impegno di volontari CRI, forze dell’ordine e soccorritori. Poi nelle ultime 24 ore gli altri arrivi. Domenica sera a Leuca sono giunti 68 tra Iracheni, Iraniani, Afghani (8) e Uzbeki. Più tardi altre 16 persone sbarcate a Otranto. In mattinata a Gallipoli altri 17 clandestini tra cui 5 minori e tre scafisti, tutti turchi. In questi minuti l’ennesimo arrivo, ancora a Leuca, si parla di circa 50/70 persone. E gli sbarchi nel Salento, di cui poco si parla a livello nazionale, diventano notizia di punta per la tv tedesca. Una troupe della televisione di Stato ZDF, ha raggiunto il Salento in queste ore per realizzare due servizi sull’argomento, in onda mercoledì 9 su due diversi telegiornali, focalizzando l’attenzione sulle rotte e sull’affare che ruota intorno alle migrazioni, senza dimenticare il ruolo fondamentale della macchina dei soccorsi salentina e sulla grande capacità di accoglienza ed empatia degli abitanti del posto, consapevoli di essere su un lembo di terra da sempre Giano bifronte, terra di sodo e d’approdo.
(Nella foto uno degli ultimi sbarchi)