Questo il tema che anticipa la giornata internazionale del 25 novembre 2021 per l’eliminazione della violenza contro le donne, proposto dalla Presidente della Commissione speciale Antimafia e Anticorruzione del Consiglio regionale lombardo, Consigliera Monica Forte.
L’iniziativa, ideata e curata con il contributo della giornalista Elisabetta Reguitti, alla quale hanno aderito professioniste ed esperte nell’ambito giudiziario, medico, educativo e sociologico si svolgerà martedì 23 novembre 2021 dalle 9.30 alle 12.30 nella sala Ghilardotti, al quinto piano del Grattacielo Pirelli, sede del Consiglio regionale della Lombardia in via Fabio Filzi n. 22 a Milano.
La scelta di organizzare una conversazione a più voci su come la violenza di genere venga rappresentata, veicolata, diffusa e quindi giudicata, anche attraverso stereotipi che possono sfuggire a una valutazione oggettiva e se necessario rimossi, è stata motivata dalla coscienza che le parole possono creare e fuorviare.
Nei contesti specifici, come tribunali, ospedali, università e luoghi della politica, è necessario l’utilizzo di un preciso linguaggio che non lasci spazio né ad ambiguità né a fraintendimenti, tanto meno a stereotipi riduttivi della gravità di comportamenti lesivi della dignità e integrità delle donne.
I lavori saranno aperti dalla Consigliera Monica Forte che riprenderà il filo di questo discorso lasciato sospeso a causa della pandemia. Già nel 2019 infatti Forte aveva organizzato la prima edizione di questa iniziativa: “Dopo due anni dal precedente incontro a che punto siamo con il linguaggio quando si parla di violenza contro le donne?
L’obiettivo oggi è mettere a fuoco la questione e capire se sono stati fatti passi avanti oppure no”.
L’edizione 2021 – condotta da Simone Ceriotti vicedirettore del FattoQuotidiano.it – vedrà intervenire Maria Letizia Mannella, Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Milano – alla guida del V dipartimento – tutela della famiglia, dei minori e dei soggetti deboli, e spazierà dal linguaggio improprio nelle sentenze ed in genere nei provvedimenti giudiziari alla Riforma Cartabia. Si parlerà anche dell’introduzione dell’arresto obbligatorio per la violazione dell’art. 387-bis c.p. Sarà lei a analizzare e
centrare l’attenzione sugli stereotipi più diffusi nei processi per violenza contro le donne, luoghi comuni quando si parla di violenza sessuale, toccando anche la
problematica della questione della verifica di credibilità della vittima di violenza e infine facendo un’analisi su cosa è cambiato con il Codice Rosso.
Riferimenti dell’intervento:
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Sentenza Corte EDU (27/05/2021): La condanna dell’Italia per violazione dell’art. 8 CEDU.
Art. 8 CEDU, Diritto al rispetto della vita privata e familiare; Vittimizzazione secondaria
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L.69/2019 CODICE ROSSO.
Modalità di acquisizione/trasmissione della notizia di reato (art. 1); L’obbligo di sentire la vittima (art.2).
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La Riforma Cartabia.
L’introduzione della previsione dell’arresto dell’art.387-bis c.p.; (Violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa). La ratio della modifica.
Seguirà il contributo di Alessandra Kustermann del Policlinico di Milano e fondatrice del “Centro medico specialistico di assistenza per i problemi della violenza alle donne e ai minori” noto come Soccorso Violenza Sessuale e Domestica (SVSeD). Sarà lei ad entrare nel merito dell’attività non solo medica ma anche di assistenza psicologica focalizzando peraltro il suo intervento sulla riflessione che cultura e linguaggio non cambiano con la stessa rapidità delle leggi di contrasto alla violenza. Dunque, uno dei nuovi problemi è quello delle donne di fronte all’esperienza della denuncia e del processo.
Chiuderà la giornata di lavori Pina Lalli sociologa e docente nel Dipartimento Scienze politiche e sociali “Alma Mater Studiorum” dell’Università di Bologna. Il suo intervento sarà centrato sulla parola “femminicidio”: la visibilità assunta nei vari ambiti dello spazio pubblico nel nostro paese. Sulle “arene”: gli spazi mediatici contemporanei in cui viene affrontato questo tipo di omicidio volontario. Un focus con riferimento specifico alla cronaca giornalistica e ai cambiamenti in parte intervenuti, analizzando le modalità di definizione e rilevazione del fenomeno. Hanno aderito da remoto e seguiranno la manifestazione in diretta anche le studentesse e gli studenti del corso di Sociologia della Comunicazione della professoressa Lalli dell’Università di Bologna.
L’iniziativa sarà diffusa da remoto su webex al link:
per essere successivamente resa disponibile in rete nella sua interezza.
Causa Covid i posti in presenza sono limitati e previa prenotazione all’indirizzo mail:
monica.forte@consiglio.regione.lombardia.it
Obbligo greenpass
Per eventuali comunicazioni o informazioni il riferimento è Francesco Terragno
Assistente consiliare della Presidente Forte telefono +390267482604
mail francesco.terragno@consiglio.regione.lombardia.it