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Firenze, Lorusso all’assemblea dell’Assostampa: «Il lavoro torni al centro dell’agenda politica»

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«La crisi dell’editoria è una pesante crisi industriale che ha una dimensione globale. Non è però accettabile che la crisi diventi per molti editori il pretesto per distruggere occupazione e allargare l’area del precariato e dello sfruttamento. Purtroppo, in Italia sta succedendo questo nella sostanziale indifferenza di governo e parlamento». Lo ha detto Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, intervenendo all’assemblea annuale dell’Associazione Stampa Toscana. Ai lavori, introdotti dalla relazione del presidente Sandro Bennucci, sono intervenuti, fra gli altri, il prefetto di Firenze, Valerio Valenti, il procuratore della Repubblica, Giuseppe Creazzo, la presidente del Tribunale del capoluogo toscano, Marilena Rizzo.

«L’indegna gazzarra che alcuni politici e qualche sedicente esperto di previdenza stanno scatenando intorno all’intervento del governo per il salvataggio dell’Inpgi – ha affermato Lorusso – dimostra che l’obiettivo è il regolamento dei conti con la categoria, attraverso il commissariamento e la successiva liquidazione dell’Inpgi nell’Inps. Una linea che ha trovato sponde in una parte, fortunatamente minoritaria della categoria, che adesso proverà a rialzare la testa nel corso del dibattito parlamentare per l’approvazione della legge di stabilità».
Secondo il segretario della Fnsi, in Italia esiste un fronte trasversale che percepisce i giornalisti come nemici. «È un fronte – ha rilevato – che in parlamento mette insieme tutti coloro che impediscono l’approvazione di misure di civiltà, quali il contrasto alle querele bavaglio e la lotta al precariato, e che nelle piazze si traduce in minacce e aggressioni fisiche da parte di squadristi, criminali e negazionisti di varia natura. È chiaro che non servono più manifestazioni di solidarietà ai cronisti picchiati. Chi ha il potere di intervenire deve adottare provvedimenti idonei a far cessare le violenze e mettere i cronisti nelle condizioni di lavorare serenamente nell’interesse dei cittadini ad essere correttamente informati».
Per questa ragione, Lorusso definisce non esaustivo il tavolo con il governo per la messa in sicurezza dell’Inpgi. «La soluzione individuata – ha osservato – è frutto di un lungo negoziato e, per quanto non vada nella direzione dell’allargamento della platea, rappresenta un punto di equilibrio che può essere anche migliorato. È chiaro, però, che non basta. Occorre un tavolo permanente fra governo e parti sociali per la riforma dell’editoria, che affronti tutti i nodi strutturali, a cominciare dal lavoro. Molti editori pensano che per confezionare un prodotto di qualità bastino il copia e incolla e pochi spiccioli da allungare ai collaboratori da sfruttare. È una prospettiva da rovesciare perché, come è tornato a ricordare Papa Francesco, l’informazione richiede di verificare di persona e approfondire. Questo presuppone investimenti sul lavoro, ad oggi inesistenti a fronte di misure di sostegno pubbliche che gli editori continuano a ricevere. È scandaloso che il governo continui a elargire finanziamenti a vario titolo a chi quotidianamente calpesta i diritti delle persone e dei lavoratori. Il riconoscimento di aiuti pubblici va condizionato al rispetto delle leggi e dei contratti nazionali di lavoro».
Durante l’assemblea, nella Sala Pegaso della presidenza della giunta della Regione Toscana, condotta dal collega Maurizio Naldini, il presidente dell’Ast, Sandro Bennucci ha posto l’accento sulle aggressioni, le minacce e gli insulti cui sono sottoposti quasi quotidianamente i giornalisti e richiamato l’attenzione sugli stati di crisi che hanno coinvolto tutta la carta stampata, sul delicato passaggio della previdenza da Inpgi a Inps e, più ancora, sulla situazioni non più sostenibile dei precari. «Ancora una volta – ha evidenziato – non abbiamo lasciato indietro e solo nessuno». Dopo gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni, i lavori dell’assemblea sono proseguiti con la relazione della tesoriera Patrizia Centi e la relazione del presidente dei sindaci revisori, Walter Fortini.


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