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Due giornalisti di Rt France bloccati dalla polizia polacca alla frontiera con la Bielorussia. “Ci hanno impedito di filmare”

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Due corrispondenti della RT France sono stati arrestati in Polonia vicino al confine con la Bielorussia con l’accusa di aver lavorato nella zona di emergenza senza permessi.

Così ha riferito Tomasz Krupa, portavoce del dipartimento di polizia regionale polacco di Podlaskie“Due uomini sono stati arrestati dalla polizia vicino alla città di Usnarz Gorny questa mattina. Hanno detto di essere giornalisti del canale televisivo RT France”, ha detto. Secondo il portavoce della polizia, entrambi gli uomini sono cittadini francesi.

“Erano nella zona di emergenza, ma non avevano il permesso. Avevano attrezzature e hanno detto che stavano girando dei video”, ha detto Krupa.

“I corrispondenti sono stati arrestati e portati in una stazione di polizia. Il caso sarà deferito urgentemente al tribunale“.

Sarà infatti ascoltato da un tribunale nella città di Sokolka. Gli uomini rischiano l’arresto o una multa. Uno dei due arrestati è David Khalifa, reporter di RT France che stava seguendo la difficile situazione della crisi migratoria in corso al confine tra Polonia e Bielorussia. Il caporedattore di RT France, Ksenia Fyodorova, ha confermato le notizie sulla detenzione di una troupe cinematografica. “La nostra troupe cinematografica è stata arrestata al confine polacco-bielorusso”, ha scritto sul suo canale Telegram.

Secondo Fyodorova, il corrispondente e il cameraman sono andati in onda al telefono e hanno detto che la polizia polacca si stava comportando in maniera “estremamente ostile”. L’ultima parola che è stata sentita dalla loro voce, è stata “manette” dopodichè è stato impossibile ripristinare un contatto con i due.

Nel mezzo della crisi migratoria, la Polonia ha imposto lo stato di emergenza nelle regioni confinanti con la Bielorussia.

Nessuno, giornalisti compresi, può entrare in queste regioni. Migliaia di migranti sono attualmente sistemati in campi di fortuna nella speranza di entrare nell’Unione europea (UE) al confine tra Polonia e Bielorussia. La crisi si rivolge anche al confronto diplomatico tra le autorità polacche, riferito in particolare dall’UE, che accusano Minsk di «strumentalizzare» questa crisi, cosa che le autorità bielorusse negano. Quest’anno le guardie di frontiera polacche hanno bloccato più di 33.000 attraversamenti illegali delle frontiere dalla Bielorussia, un aumento di 370 volte rispetto al livello del 2020.

La situazione è peggiorata l’8 novembre, quando diverse migliaia di migranti si sono avvicinati al confine polacco.

Di tanto in tanto cercano di sfondare le recinzioni e di entrare in Polonia.

(Foto Agi)

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