Il 27 novembre è la Giornata della solidarietà per i prigionieri politici bielorussi, che ad oggi sono 888, fra cui 98 donne e 7 adolescenti.
Per dare un segno di solidarietà, la comunità bielorussa ha organizzato un piccolo flash-mob virtuale e chiede a tutte le associazioni e non solo, di fare in questi giorni un post di supporto, mettendoci l’hashtag #StandWithBelarus.
Svetlana Tsikhanouskaya la leader dell’opposizione Bielorussa lo scorso 24 Novembre alla plenaria di Strasburgo, ha dichiarato “il regime bielorusso si è mostrato disposto a sequestrare individui che viaggiavano sui voli di linea internazionali, a fare uso improprio delle agenzie internazionali per punire il dissenso, a usare i migranti come arma tesa alla destabilizzazione della sicurezza dell’Europa”.
La leader ha poi chiesto un contribuito all’UE per risolvere la crisi in atto ai confini tra Europa e Bielorussia: “In questo momento, sia il popolo bielorusso che i migranti, sono ostaggio del regime ed entrambi i problemi non posso essere risolti separatamente”.
Tsikhanouskaya ha poi continuato spiegando che l’UE dovrebbe coordinare le sanzioni contro il regime con gli Stati Uniti e la Gran Bretagna per renderle “efficaci e non solo simboliche”.
Oggi Svetlana in prossimità della giornata del 27 novembre invita i leader politici italiani, gli attivisti, i giornalisti e tutti gli amici della Bielorussia a mostrare la solidarietà ai prigionieri politici, organizzando le manifestazioni dal vivo e flash-mob online, rilasciando le dichiarazioni, indossando o esibendo i colori nazionali bielorussi (bianco-rosso-bianco), inviando le lettere ai prigionieri politici.
“Spargete la voce sui coraggiosi bielorussi, – ha detto Svetalana – mostrate a coloro che soffrono in Bielarussia, che il mondo è dalla loro parte. Fatevi avanti per i leader danzanti e sorridenti Maria Kalesnikava e Maksim Znak.
Per le coraggiose giornaliste Katsiaryna Andreyeva e Daria Chultsova. Per i blogger inarrestabili Ihar Losik e Siarhei Tsikhanouski.
Per un grande adolescente Mikita Zalatarou. Per Andrzej Poczobut, Volha Zalatar, Natallia Hersche e per tutti gli innocenti imprigionati”.
Come possiamo supportare l’iniziativa?
Con diaspore dei bielorussi: facendo i raduni, concerti ed eventi pubblici.
Attraverso le autorità locali e i sindaci delle città: illuminando le facciate degli edifici nei colori bielorussi o esponendo la bandiera nazionale sulle facciate o finestre, facendo un ricevimento in onore di Belarus.
Coinvolgendo media e gli influencer: sensibilizzando e registrando l’intervista con i leader politici bielorussi, giornalisti, famiglie dei repressi.
Pubblicando video, articoli, immagini a sostegno di Belarus. Usando l’hashtag #StandwithBelarus.
Chiamando parlamentari e politici affinchè facciano dichiarazioni, avviando le risoluzioni a sostegno della democrazia in Bielorussia. Scrivendo lettere o adottando i prigionieri politici
Organizzando con professori scolastici o universitari conferenze o discussioni sulla Bielorussia nell’istituzione accademica di appartenenza e creando delle scritture collettive di lettere ai prigionieri politici.
Si possono realizzare dei think tank nel mondo accademico con eventi pubblici, virtuali, ibridi sulla crisinel paese, le sue possibili soluzioni e su cosa può fare davvero la comunità internazionale.
Inoltre si possono sensibilizzare tutti gli amici sulla Bielorussia, sostenendo i bielorussi, donando fondi per aiutare i prigionieri politici e le loro famiglie “A Country to Live In” la Fondazione “Un Paese in cui vivere” creato per sostenere gli attivisti.
Il movimento volontario è diventato la spina dorsale della campagna elettorale per le presidenziali del 2020. Migliaia di attivisti hanno dato il loro tempo e la loro forza per raggiungere un obiettivo comune: la vita in un paese libero dalla crudeltà,illegalità, ingiustizia.
L’Associazione Articolo21 partecipa alla giornata della solidarietà ai prigionieri politici della Bielorussia.