L’art. 87 della Costituzione Italiana, al primo comma, così recita: “Il Presidente della Repubblica è il capo dello stato e rappresenta l’unità nazionale”. Chiunque ha una certa dimestichezza con la Costituzione e la lingua italiana si rende immediatamente conto che la proposta del centro-Destra è da incasellare all’interno delle battute da bar o, nella migliore delle ipotesi, tra le tattiche diversive tipiche della politica odierna, che vive di menzogne e raggiri, soprattutto verso i poveri cittadini. Si ritiene che la candidatura di Berlusconi a Capo dello Stato sia l’ipotesi più divisiva che si possa concepire, in un periodo storico che dovrebbe trovare l’unità della nazione a tutti i costi, purtroppo.
Qualcuno magari ci rassicurerà con uno: “State sereni”, ma viviamo una realtà mondiale dove l’incredibile è quasi la prassi, con una magistratura che (per fortuna) non ha più il tempo di perseguire le infinite e fantasiose illegalità nazionali, legate a doppio nodo a politica e mafia. Ecco che la candidatura di Berlusconi esce di diritto dagli scaffali della fantascienza e rischia di passare a quelli della storia. In tal caso molti sono pronti a chiedere asilo a Kabul.
Basterebbe che Renzi desse il suo OK, come già fatto in Sicilia con il governo regionale di centro-Destra, per avere la presidenza di Silvio una prospettiva reale. Unico vero problema è la vetusta età del capo di Forza Italia. A riguardo circola una voce di una telefonata di Matteo (quale?) a Silvio che si è chiusa con questa battuta: “Silvio, stai sereno, hai una salute di ferro!” La fidanzata ha notato un plateale gesto apotropaico del cavaliere.