Con una serie di perquisizioni e di interrogatori proseguono le due inchieste che hanno portato all’arresto di 12 persone coinvolte nell’assalto alla sede della Cgil e negli scontri con la polizia che venerdì scorso stava svolgendo servizio d’ordine alla manifestazione di Roma dei “no green pass”.
Dopo la prima maxi retata che ha portato in carcere non solo i vertici di Forza nuova, tra cui il fondatore del movimento di estrema destra Roberto Fiore e il leader romano Giuliano Castellino, si prevedono ulteriori fermi e denunce.
Non ha dubbi Fabio Cavallo, della Rete italiana antifascista, che mesi fa aveva segnalato “a chi di dovere, la pericolosa deriva fascista che stava organizzando qualcosa sfruttando le situazioni in essere dovute alla normative anticovid”.
La Rete aveva inviato materiale tratto dai gruppi Telegram, “Basta Dittatura”e io Apro”, ma nonostante la procura di Torino avesse aperto un’inchiesta, portando alla chiusura di tali gruppi “nessuno li ha fermati” è la forte denuncia di Cavallo.
“Su Telegram erano presi di mira medici!, infermieri, giornalisti,e tutti quelli che sostengona io la vaccinazione per fermare la diffusione del covid.Minacce,insulti,indirizzi e numeri di cellulare dei sopracitati con il messaggio, chiamateli, insultateli, fatevi sentire. Tra i nomi noti, Bassetti, Puente, Berizzi e addirittura la Cgil per la quale si spingeva a mandare migliaia di disdette.. Loro, gli autoproclamatisi difensori del lavoro prendono di mira un pronto soccorso e aggrediscono i lavoratori e le lavoratrici in servizio – che, tra l’altro, sono i lavoratori e le lavoratrici più a rischio in tempi di pandemia -La Meloni che fa la ‘gnorri’ sulla matrice fascista .. A Milano le infiltrazioni neofasciste che sono state svelate da Fanpage,la Cgil assaltata a Roma e finalmente Fiano torna alla carica in Parlamento per richiedere lo scioglimento di tutti i movimenti che si rifanno all’ideologia fascista. Ma scusate, quando i nostri ragazzi dei centri sociali e di tutte le realtà antifasciste dei vari territori chiedevano lo scioglimento dei sopra citati movimenti, i vari governi facevano finta di niente e addirittura mandavano la celere a manganellare gli antifascisti che si opponevano ai fascisti che manifestavano con la manina alzata invece di applicare la legge Scelba e la Mancino e la stessa costituzione che, badate bene, parla chiaro quando specifica :”la “riorganizzazione del disciolto partito fascista”, già oggetto della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica Italiana, avviene ai sensi dell’art. 1 della citata legge:
«quando un’associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista».
Quando un anno fa, il 25 ottobre, i neofascisti erano scesi in piazza per la prima volta contro l “dittatura sanitaria”, avevamo assistito alle stesse azioni criminali di quello che non era più una sparuta minoranza di nostalgici del regime di Musolini.
in quell’occasione, come facciamo da tempo, come Articolo 21 chiedemmo con forza che le organizzazioni come Forza Nuova e Casa Pound fossero sciolte perché si tratta di delinquenza politica ispirata a quella del passato dichiarata da tempo fuorilegge.
E anche oggi, ancora una volta, ribadiamo che le organizzazioni neofasciste vanno dichiarate illegali, come la nostra Carta e le nostre leggi, se si applicassero fino in fondo, consentono
La legge n. 645/1952 ad esempio, sanziona chiunque «promuova e/o organizzi sotto qualsiasi forma, la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche».
Dunque, igni tipo di apologia è punibile con un arresto dai 18 mesi ai 4 anni.
La norma prevede inoltre sanzioni detentive anche per i colpevoli del reato di apologia, più severe se il fatto riguarda idee o metodi razzisti o se è commesso con il mezzo della stampa.
“È chiaramente vietata la ricostruzione del PNF – ribadisce Cavallo – La pena detentiva è accompagnata dalla pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici, non vi basta? Poi perchè non parliamo della proposta di legge del Sindaco Di Sant’Anna di Stazzema che è ancora ferma in parlamento grazie ai soliti ignoti che fanno di tutto per boicottarla? No,basta,abbiamo tollerato troppo.. Tutti lo sapevano e ora il bubbone è scoppiato. Molte volte ho visto lasciar cadere la volontà espressa di chi sostiene l’antifascismo nel vuoto delle chiacchere dei politici di sinistra che si frammentano in mille mondi alieni perdendo di vista gli obbiettivi e i valori dei padri fondatori della Repubblica. Pertini diceva che con i fascisti non si doveva mai dialogare e che con gli affamati e i disperati si dava la possibilità di edificare le dittature. Non abbiamo imparato niente dalla storia ?” l’amara conclusione dell’animatore della Rete italiana antifascista che condividiamo come la richiesta di andare fino in fondo, in Parlamento, affinché finalmente si arrivi alla chiusura dei covi fascisti che alimentano l’odio che sta esplodendo in tutta la sua virulenza contro le regole democratiche del nostro Paese.
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