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Nobel per la Pace ai giornalisti Maria Ressa e Dmitry Muratov, paladini della libertà d’espressione

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Premiati “per i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è una precondizione per la democrazia e per una pace duratura” Tweet Da Greta Thunberg all’Oms, da Carson a Murakami, l’attesa per i premi Nobel Greta, Navalny, Oms e i ‘fact checkers’ proposti per il Nobel per la Pace Premio Nobel per la Fisica all’italiano Giorgio Parisi, Klaus Hasselmann, Syukuro Manabe Nobel per la Medicina 2021 a David Julius e Ardem Patapoutian per recettori tatto e temperatura Premio Nobel per la letteratura a Abdulrazak Gurnah Nobel per la Chimica 2021 a Benjamin List e David MacMillan, ingegneri delle molecole 08 ottobre 2021Il Premio Nobel per la pace 2021 è stato assegnato ai due giornalisti Maria Ressa e Dmitry Muratov “per i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è una precondizione per la democrazia e per una pace duratura”. Maria Ressa, cittadina filippina naturalizza statunitense, è la cofondatrice del sito di notizie Rappler, noto per le sue inchieste sull’operato del governo del presidente Rodrigo Duterte, soprattutto in relazione alla cosiddetta ‘guerra alla droga’. È stata premiata perché “usa la libertà di espressione per esporre l’abuso di potere, l’uso della violenza e il crescente autoritarismo” nelle Filippine. Più volte arrestata sotto l’amministrazione Duterte, è stata scelta da Time Magazine come ‘Persona dell’anno 2018′. Il sito Rappler, una spina nel fianco del governo Duterte, è stato perseguito dalla magistratura per diversi capi di imputazione che vanno dall’evasione fiscale alla violazione della legge sulla proprietà dei media. Le prime parole della giornalista filippina sono rivolte a Muratov, il collega russo con il quale condivide il premio: “Coraggio” e ”congratulazioni”. Poi Maria Ressa ha detto: “Niente è possibile senza i fatti”. Muratov, caporedattore del giornale d’inchiesta russo Novaya Gazeta, la testata per la quale scriveva la giornalista russa Anna Politkovskaya, uccisa nel 2006, ha lottato per l’indipendenza e i diritti dei giornalisti. È il terzo russo a ricevere il Nobel per la pace dopo Andrey Sakharov e Mikhail Gorbaciov. Nel 1993 è stato tra i fondatori di Novaja Gazeta, “il cui giornalismo basato sui fatti e l’integrità professionale ne hanno fatto una fonte importante di informazione su aspetti censurabili della società russa, raramente menzionati su altri media. Da quando è stato aperto, sei dei suoi giornalisti sono stati uccisi”, ha ricordato la Commissione, tra cui Anna Politkovskaja, ma “Muratov si è rifiutato di abbandonare la linea indipendente” e “ha costantemente difeso il diritto dei giornalisti a scrivere tutto ciò che vogliono su ciò che vogliono, purché rispettino gli standard professionali ed etici del giornalismo”. Muratov ha dedicato il premio a Anna Politkovskaya. Il Cremlino si è congratulato con Dmitry Muratov, lodandone il “coraggio” e il “talento”. “Egli lavora costantemente seguendo i suoi ideali, è devoto ai suoi ideali, ha talento, ha coraggio e naturalmente si tratta di un alto riconoscimento, noi ci congratuliamo con lui”, ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, commentando l’assegnazione del Nobel per la Pace. Il Nobel per la Pace a Maria Ressa e Dmitry Muratov è un “premio alla libertà di stampa in ambienti ostili al giornalismo indipendente”. E’ il commento di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. Dal 1901 a oggi sono stati assegnati 102 Premi Nobel per la pace. Da allora sono 17 le donne che hanno ricevuto il premio Nobel per la pace, mentre sono 25 le organizzazioni insignite. Nella storia c’è  stato anche un vincitore che ha rifiutato il riconoscimento, il vietnamita Le Duc Tho, nel 1973.


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