Sì, è vero. Le sentenze si possono commentare solo dopo aver letto le motivazioni del provvedimento. Ma in attesa che gli avvocati se ne occupino in modo approfondito, posso dichiararmi indignato, spaventato, per il trattamento subito da Mimmo Lucano? Sarà anche politicamente scorretto, ma qualche volta bisogna scendere in campo, senza prudenze o reticenze.
Perché indignato? Perché un uomo al quale sono stati dati riconoscimenti internazionali per la sua instancabile attività di accoglienza del mondo dell’emigrazione non può diventare improvvisamente un criminale da oltre tredici anni di galera. Possiamo immaginare Mimmo Lucano come l’incarnazione di doctor Jekill e mr. Hyde?
Perché spaventato? Per la schizofrenia dimostrata dai vari livelli giudiziari nel valutare l’azione del sindaco di Riace. Alla fine ti viene il sospetto che tanto accanimento, con decisioni spesso contrapposte, non abbia come unica finalità quella di scoraggiare gli amministratori nel trovare soluzioni per il gravoso problema dell’accoglienza in funzione futura che ricade principalmente sulle loro spalle.
Mimmo Lucano che favorisce l’immigrazione clandestina? Ma per favore! E’ vero che i magistrati hanno il diritto-dovere di interpretare ed applicare la legge, ma tutto quello che è accaduto in questi anni, fino alla grande distanza tra quanto proposto dal pubblico ministero e quanto deciso dal tribunale, fa nascere il sospetto o che la normativa sia estremamente ambigua o che sia stata letta con occhi non proprio obiettivi.
Se davvero la legge è così poco chiara, ribadisco il senso di paura che provo da cittadino e quindi esigo che il Parlamento se ne occupi. Se invece emergerà chiara una volontà persecutoria, dovrà occuparsene il Csm. Questa vicenda, che da convinto democratico non avrei mai voluto vivere nella Repubblica che si riconosce in una Costituzione costruita su solidarietà e accoglienza, deve costituire finalmente uno spartiacque per restituire ai cittadini la certezza nella giustizia e in chi la amministra.