“La democrazia non è negoziabile”. Il Presidente dell’Europarlamento avvia una causa contro i Paesi che vogliono aggirare i diritti civili

0 0

“Sebbene la nostra unità sia giustamente rafforzata dalla nostra diversità, vi è una parte non negoziabile del nostro contratto europeo: i nostri valori di democrazia, libertà, Stato di diritto.” E’ una delle frasi cardine dell’ultimo intervento del Presidente dell’Europarlamento David Sassoli, che ha chiesto al servizio giuridico di intentare una causa contro la Commissione europea per la mancata applicazione del Regolamento sulla Condizionalità dello stato di diritto. Dunque si profila un’azione concreta e decisa nei confronti di Paesi come Polonia e Ungheria che potrebbe preludere al blocco dei fondi previsti dal Next Generation Eu. Le riforme in ambito giudiziario della Polonia sono il campanello d’allarme per i rischi che corre lo stato di diritto in quel Paese. Una crepa dentro la democrazia europea che si porta dietro rischi serissimi per l’indipendenza dei media, le restrizioni sul diritto all’aborto, le politiche discriminatorie verso le persone omosessuali. Questo non è trattabile in Europa, per quanto i tentativi di bluffare in alcuni Paesi si stiano moltiplicando, magari con minore evidenza che in Polonia ed in Ungheria ma la deriva è lì, dietro l’angolo, che aspetta. Secondo quanto riferito in una nota dallo staff di Sassoli, il regolamento, che è stato adottato lo scorso dicembre, permette all’Ue di sospendere i pagamenti provenienti dal bilancio comunitario agli Stati membri in cui lo stato di diritto è minacciato. La lettera del presidente al servizio giuridico del Parlamento arriva dopo il voto che si è tenuto nella commissione Affari giuridici del Parlamento e che ha suggerito di portare la causa davanti alla Corte di Giustizia. “Gli stati dell’Ue che violano lo stato di diritto non dovrebbero ricevere i fondi comunitari. – ha detto Sassoli – L’anno scorso il Parlamento ha lottato duramente per la creazione di un meccanismo che garantisca questo principio. Tuttavia, finora la Commissione europea è stata riluttante a metterlo in pratica. L’Unione europea è una comunità fondata sui principi della democrazia e dello stato di diritto. Se questi sono minacciati in uno Stato membro, l’Ue deve agire per proteggerli”.


Iscriviti alla Newsletter di Articolo21