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“Diritti e lavoro calpestati”, giornalisti del Gazzettino in sciopero. Fnsi e Sindacato Veneto al fianco dei colleghi

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Giornalisti del Gazzettino in sciopero, lunedì 4 ottobre, contro «la continua delegittimazione di direttore e azienda nei confronti delle rappresentanze sindacali e la negazione di una dialettica costruttiva e collaborativa per cercare di superare la crisi del settore». L’annuncio del Comitato di redazione domenica 3 ottobre, in un comunicato al quale è seguita lunedì una seconda nota, ad astensione dal lavoro in corso, in cui i rappresentanti dei giornalisti «denunciano l’azione deliberata del direttore Roberto Papetti di forzare lo sciopero proclamato contro di lui e contro l’azienda, che hanno negato i diritti sindacali dei redattori impedendo un’assemblea di redazione e la pubblicazione sul giornale di domenica di un comunicato sindacale».

Episodi che il Cdr bolla come «gravissimi» e che, incalzano i rappresentanti sindacali, «sono solo l’epilogo di una stagione in cui il direttore si è sottratto in maniera sistematica al confronto con il Cdr sull’organizzazione del lavoro a fronte di carichi di lavoro appesantiti da cassa integrazione, smaltimento ferie imposto, mancati reintegri in pianta organica di colleghi morti prematuramente, pensionati, dimissioni volontarie».

Al fianco del Cdr e dei colleghi del Gazzettino in sciopero la Federazione nazionale della Stampa italiana e il Sindacato giornalisti Veneto. «Il comportamento del direttore responsabile del Gazzettino è gravissimo – si legge in una nota congiunta – non soltanto per aver boicottato lo sciopero legittimamente proclamato dal Cdr, ma per aver negato gli elementari diritti sindacali di assemblea e di pubblicazione sul giornale di un comunicato sindacale. La Fnsi e il Sindacato dei giornalisti del Veneto sono al fianco del Comitato di redazione e dei colleghi che protestano per i propri diritti e per la dignità del lavoro anche dei collaboratori e denunceranno nelle sedi adeguate sia le condotte antisindacali che quelle sanzionabili sotto il profilo ordinistico».

Al centro del confronto mancato tra direzione, azienda e Comitato di redazione anche il tema dello smart working «selvaggio» e i compensi e la gestione dei collaboratori esterni, «sempre più importanti nella fattura del giornale e che vanno a inserirsi in maniera significativa nell’organizzazione del lavoro dei giornalisti dipendenti», aggiunge il Cdr.

«Preoccupati per il futuro e per la credibilità del Gazzettino», i giornalisti avevano chiesto la pubblicazione sull’edizione di domenica del giornale di un comunicato sindacale, ma direttore e azienda hanno rifiutato.

Quindi, a sciopero proclamato, Papetti ha inviato una mail ai redattori nella quale «si appella al diritto dei cittadini di essere informati, mentre si dimentica di rispettare i diritti dei suoi redattori e sfoderando una catena di comando che non si è mai vista così reattiva come nel boicottare la protesta e con giornalisti che accettano di sostituire colleghi in sciopero andando a lavorare in redazioni diverse da quelle abituali», denuncia il Cdr, che chiede di «ripristinare corrette relazioni sindacali attualmente impossibili per colpa del direttore responsabile e del direttore del personale».


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