È nato a Conselice l’Osservatorio permanente per la vigilanza e il monitoraggio sulla libertà di stampa, «una iniziativa a cui crediamo moltissimo, lanciata due anni fa in questo contesto dal presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti», ha ricordato la sindaca del Comune nel Ravennate, Paola Pula. Con la prima cittadina, hanno firmato l’atto costitutivo Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana; Matteo Naccari, presidente dell’Associazione Stampa Emilia Romagna e Paolo Berizzi, presidente dell’Osservatorio le cui attività saranno a breve potenziate con la pubblicazione di un sito internet dove raccogliere le segnalazioni sulle minacce ai cronisti.
«La libertà di stampa, pilastro della Costituzione antifascista, è sotto costante attacco», ha ammonito Raffaele Lorusso, che ha rinnovato a Berizzi la solidarietà del sindacato dei giornalisti dopo gli ultimi attacchi ricevuti.
«Le minacce e le aggressioni ai cronisti da parte di criminali, squadristi e negazionisti di varia natura – ha incalzato – sono intollerabili e richiedono una risposta forte da parte delle istituzioni. Serve adottare provvedimenti concreti. Nonostante il presidente della Repubblica abbia più volte richiamato l’attenzione sulle criticità che colpiscono la stampa in Italia, governo e parlamento continuano a tergiversare».
Per il segretario generale della Fnsi, «informazione di qualità vuol dire democrazia più forte, ma anche lavoro di qualità. Invece, il precariato dilagante è diventato il tratto distintivo di questa professione. Il governo non vuole affrontare i nodi strutturali del settore, non vuole occuparsi delle troppe diseguaglianze che stanno mettendo in ginocchio la professione, però vuole commissariare l’istituto di previdenza dei giornalisti italiani. Un disegno inaccettabile che riporterà la Fnsi in piazza il prossimo 7 ottobre».
È necessario, ha concluso Lorusso, «un tavolo permanente fra governo e parti sociali per affrontare i nodi strutturali del settore e mettere a punto una nuova legge di sistema. La difesa della libertà di stampa e del lavoro dei giornalisti richiede interventi strutturali, non misure estemporanee. È necessario intervenire subito, magari prima che la prossima aggressione ad un cronista rimetta in moto la macchina di una solidarietà falsa e ipocrita».
La costituzione dell’Osservatorio ha aperto le celebrazioni per il XV anniversario del Monumento per la libertà di stampa, nell’ambito delle quali l’Aser ha anche consegnato il premio “Camillo Galba” all’Istituto scolastico “Felice Foresti” di Conselice e Lavezzola e, a seguire, si è tenuto al teatro comunale il focus su “Il lavoro dei giornalisti e la libertà di informazione”, con Mattia Motta, segretario generale aggiunto della Fnsi, che ha intervistato Asmae Dachan e Valerio Lo Muzio.
Alla sindaca Paola Pula il compito di ripercorrere la storia della pedalina, «il nostro monumento che celebra l’apporto che Conselice diede alla diffusione della stampa clandestina, alla controinformazione e alla costruzione della reazione popolare contro il regime nazifascista, dedicato ai quattro partigiani stampatori uccisi a Bologna il 30 settembre», ha evidenziato, rivolgendo poi lo sguardo al futuro, «che i clandestini della stampa hanno dimostrato di voler assicurare perfino con il sacrificio della vita. Onorare quel sacrificio estremo – ha concluso – vuol dire impegnarsi per la nostra salvezza, che è molto meno di quello che in quel tempo accadeva».
Il presidente del sindacato regionale, Matteo Naccari, ha ribadito come sia «molto importante per il nostro territorio dare vita a un Osservatorio sulla libertà di stampa. Oggi – ha proseguito – difendere la libertà di stampa significa affrontare il problema delle minacce ai giornalisti: una questione che ci riguarda da vicino. Esempi ne abbiamo avuti in tutta l’Emilia Romagna: da Ferrara, con politici che vorrebbero “dare legnate sui denti ai giornalisti”, alle aggressioni “no vax” ai cronisti in altre città della regione».
Mattia Motta si è soffermato sul ruolo delle nuove tecnologie applicate all’informazione, che «creano nuove opportunità, ma nascondono nuove minacce alla libertà di stampa: gli algoritmi, la raccolta di grandi masse di dati devono essere mossi da finalità pubbliche e la vigilanza che tutto questo sia teso al bene comune è di tutti noi, dei giornalisti e dei ragazzi delle scuole qui presenti», ha osservato.
«Per me è un onore essere chiamato a presiedere questo Osservatorio», ha detto Paolo Berizzi, che ha poi denunciato che oggi «molte delle minacce che arrivano ai giornalisti arrivano sotto forme nuove. Non ci sono più i fascisti con il moschetto e la camicia nera, ma si nascondono dietro le tastiere, sui social, per spargere odio e idee anche superate dalla storia».
All’iniziativa erano presenti autorità militari e religiose, rappresentanti delle forze dell’ordine, degli altri Comuni del circondario, dell’Anpi, dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna. Riconoscimenti per il loro impegno in difesa della libertà di stampa e per il loro lavoro sono stati consegnati ad Asmae Dachan e Valerio Lo Muzio.