Alberto Barbera, il direttore artistico, tempo fa aveva dichiarato che il livello qualitativo dei film arrivati alla Mostra di Venezia quest’anno era più alto di sempre. Vero. Non si può negare che, a prescindere dall’assegnazione del Leone d’oro, molti di quelli in concorso fossero eccellenti. La scellerata scelta della giuria di Cannes 2021 è la prova che le onorificenze spesso soddisfano mode, interessi momentanei, il ghiribizzo delle giurie, più che decretare il valore duraturo di un lavoro artistico.
Belli e impegnati a Venezia i film del concorso Orizzonti, la sezione che segnala le nuove promesse. Tesi a raccontare gli aspetti più spinosi di oggi: ad esempio “A’ plain temps” – A tempo pieno – di Eric Gravel in Orizzonti, sullo sfruttamento dei lavoratori da parte delle aziende, tanto da non sapere se sia meglio avere un lavoro a tempo pieno o crepare di fame. Oppure “Un autre monde” – Un altro mondo – di Stephan Brizé in concorso ufficiale, sulla tragica realtà del neoliberismo dal punto di vista di un dirigente d’azienda.
Grande interesse per la corruzione politica, sia in Orizzonti – ad esempio “Les Promesses” di Thomas Kruithof – sia nel particolarissimo “On the job: the missing 8” del tailandese Erik Matti in concorso ufficiale, film di genere tratto da una storia vera, che ha per protagonista un giornalista. E poi “Le illusioni perdute”, un classico di Balzac che Xavier Giannoli ha saputo riproporre cinematograficamente nella sua essenza di denuncia sui mali del giornalismo di ieri e di oggi.
E ancora Jane Campion con “The power of the dog”, film interpretato dai critici in maniera molto differente, che suscita riflessioni oltre le due ore di proiezione trattando del rapporto uomo-donna, del maschilismo, dell’omofobia. Il film francese “L’évenément” di Audrey Diwan è la storia di un aborto clandestino nel 1960. Bravo Sorrentino, sorprendente Martone che attraverso la biografia di Eduardo Scarpetta ci parla della conquista sul diritto d’autore, tema che va di pari passo con la libertà di espressione.
Quest’anno la coppa Codacons, dell’ironica sezione “Ridateci i soldi” gestita da Gianni Ippoliti, è andata a una recensione del film “Il buco”, documentario lentissimo che pur racconta una vicenda storica importante: quella di un gruppo di speleologi che nel 1967 si calò in una grotta profonda 687 metri sotto terra, nell’Abisso del Bifurto, nel cuore del Pollino calabrese. E sempre sulla bacheca di “Ridateci i soldi” c’è ancora chi ha consigliato: “Invece di vedere ‘La ragazza ha volato’ e “La tana” e anche ‘America latina’, leggetevi un libro, andate dal parrucchiere, iniziate un corso di bricolage, fatevi un tatuaggio”.
In ogni caso il verdetto della giuria di Venezia 2021, magari inaspettato, ribaltabile dagli spettatori al botteghino, è questo:
I premiati di Venezia 2021
Leone d’Oro al Miglior Film
L’événement, Audrey Diwan
Leone d’Argento Gran Premio della Giuria
È stata la mano di Dio, Paolo Sorrentino
Leone d’Argento per la Migliore Regia
Jane Campion, The Power of the Dog
Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile
Penélope Cruz, Madres Paralelas
Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile
John Arcilla, On The Job: The Missing 8
Premio per la migliore sceneggiatura
Maggie Gyllenhaal, The lost daughter
Premio Speciale della Giuria 78
Il Buco di Michelangelo Frammartino
Premio Marcello Mastroianni
Filippo Scotti per E’ stata la mano di Dio
Premio Orizzonti
Premio Orizzonti miglior film
Piligrimai, Laurynas Bareiša
Premio Orizzonti per la migliore regia
Éric Gravel
Premio speciale della giuria
El gran movimiento, Kiro Russo
Premio Orizzonti per migliore attore
Piseth Chhun
Premio Orizzonti per migliore attrice
Laure Calamy
Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio
Los Huesos, Cristóbal León, Joaquín Cociña
Premio Orizzonti per la migliore sceneggiatura
Peter Kerekes, Ivan Ostrochovsky
Premio Armani Beauty (Orizzonti EXTRA)
The Bling Man Who Did Not Want to See Titanic.
Best VR Story
End of Night
Best VR Experience
Le bal de Paris de Blanca Li
Gran Premio della Giuria per la migliore opera VR
Goliath: Playing With Reality
Premio Luigi de Laurentiis, Premio Opera Prima
Immaculat, Monica Stan e George Chiper-Lillemark