La sentenza di assoluzione per i vertici dei Carabinieri e di Dell’Utri sarà più chiara nelle motivazioni, ma già ora è inquietante. Perché afferma che con il peggior nemico dello Stato – la mafia – gli uomini di Stato possano trattare senza tradire lo Stato. Ovvero passare dal contrasto contro chi fa stragi, alla concordata riduzione del danno, mediante concessioni attenuative di reazione. Per i giudici di appello, il “fatto sussiste”, la trattativa si è verificata, ma non costituisce un reato ascrivibile ai graduati dei Carabinieri. Non solo, per Dell’Utri, anello di congiunzione tra mafia e B, il “fatto non sussiste”, perché non è provato che l’ex senatore abbia poi effettivamente riferito a B le condizione poste dalla mafia per interrompere la stagione delle bombe.