Poche proposte per l’ambiente. Da settant’anni facciamo solo analisi, errate

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Il problema dell’ambiente in Italia non è l’abbandono di quasi centomila chilometri quadrati di terreni agricoli, massima causa di ogni degrado, soprattutto idrogeologico, né i susseguenti incendi  per 1.500 kmq/anno. Nessun problema gli oltre dieci miliardi di metri cubi/anno di acqua fognaria dispersa senza riutilizzo, che spesso non è neanche trattata, per cui siamo sanzionati dall’UE. Il problema dell’ambiente in Italia, non sono i piani regolatori inesistenti, il problema è l’edilizia! Questa perentoria osservazione è dell’ISPRA, massimo consulente ambientale dello stato.

Ogni anno si ripete l’”analisi” che “ricicla” le stesse mappe con un’Italia tutta rossa (!) di case, anche dentro i parchi. Un’insieme di dati ad effetto (dal 2000: 800 milioni di metri quadri di costruzioni!) che distolgono l’opinione pubblica dai veri problemi dell’ambiente, mentre in tutte le città, anche nelle più piccole, esplode la crisi degli alloggi. Il trucco è semplice, basta far credere che le aree occupate siano tutte coperte da costruzioni. Il dato falso di 800.000.000 di metri quadri dal 2000 avrebbe dato una stanza per ogni italiano, più di quanto costruito nei precedenti millenni.

Tutto perché: “l’edilizia è una rendita parassitaria utile a pochissimi e dannosa per tutti gli altri”. L’edilizia invece è l’attività a maggior impiego di mano d’opera, per aziende che non è possibile delocalizzare. Qualcuno in Italia vuole lasciare liberi i risparmi, per far lucrare l’alta finanza.

In oltre vent’anni dalla sua esistenza il gigantesco ISPRA non è riuscito a portare avanti in Italia alcun progetto per l’ambiente. Potrebbe spiegare perché al nord ogni anno decine di depositi di plastica da riciclare prendono fuoco. E’ un problema secondario. Il problema è il “Ttrrafffico!”


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