“Embedded”, con questo termine si indicano i giornalisti che, ospiti al seguito delle truppe di occupazione, riportano sempre notizie benevole nei confronti degli occupanti. Spesso riprendono, integralmente, i comunicati che ricevono a conclusione dei “briefing”, comunicati che i comandi inoltrano alle truppe e ai loro accompagnatori, giornalisti compresi. Purtroppo la stragrande maggioranza dei giornalisti occidentali mantiene questo rapporto di sudditanza anche quando scrivono dalla loro scrivania, di qualunque cosa, in ossequio e omaggio al potere. Forse per questo le semplici considerazioni che seguono non sono facilmente riscontrabili nella “libera” stampa.
Questo 11 settembre sembra un deja vù del più famoso 11/9 del 2001. In particolare quella che sconvolge è l’assoluta impreparazione dell’occidente agli eventi internazionali che accadono e accaddero. Dal punto di vista politico, la vera immagine simbolo dell’undici settembre 2001 non è il crollo delle torri, ma l’espressione stupita (t d’eufemismo) di George W. Bush quando gli riferirono, dentro l’aula di una scuola, “siamo sotto attacco”. Forse in quel momento il presidente rivolse il suo pensiero al grande Orson Wells, ed alla sua “Guerra dei mondi”, immaginando un attacco alieno.
Oggi è ancora peggio. Con i miliardi che ci costano i servizi segreti occidentali è mai possibile che nessuno di queste “menti raffinatissime” abbia previsto la caduta di Kabul in 48 ore? Era evidente che chi vendeva armi e carri armati (l’esercito afgano) avrebbe cambiato immediatamente casacca. Anzi, senza cambiare casacca, molte divise dell’esercito afgano sono indossate da neo-talebani…
Oggi dal satellite possiamo sapere tutto, anche la divisa di un soldato, ma cosa farà quel soldato, magari indossando per altri la stessa divisa, il satellite non ce lo dirà mai. Bisogna avere altri modi per conoscere le realtà mondiali. Ecco a cosa servono i fantomatici “servizi segreti”. Con un eccesso di benevolenza tali servizi vengono chiamati di “intelligence”. Sembra ne abbiano ben poca.