La situazione politica in Afghanistan, dopo la partenza dei contingenti militari, resta estremamente tesa. Solo nei primi sei mesi del 2021 l’escalation di violenza ha provocato la morte di oltre 1600 civili e più di 3500 feriti, in larghissima parte donne, ragazze e bambini (dati UNAMA). Nelle ultime settimane decine di migliaia di persone hanno dovuto abbandonare le loro case andando ad aggiungersi ai più di 5 milioni di sfollati interni già presenti nel paese (OIM). I tragici tentativi di evacuazione di civili dall’aeroporto di Kabul se hanno consentito di mettere in salvo migliaia di persone, ne hanno purtroppo lasciate indietro molte di più. La popolazione civile continuerà ad essere esposta al rischio di violenza, peraltro in quadro economico disastroso, con quasi 11 milioni di cittadini afghani in stato di emergenza o grave crisi alimentare.
In questo contesto l’UE, i Paesi membri e l’Italia, devono mettere in campo iniziative all’altezza della drammatica situazione. Nell’UE negli ultimi dieci anni sono state presentate meno di 700.000 richieste di asilo. Appaiono quindi inaccettabili le conclusioni del Consiglio UE dei Ministri degli Interni che di fatto escludono un impegno degli Stati Membri ad accogliere i cittadini afghani in fuga, scaricandone l’onere sui paesi limitrofi.
Occorre invece intervenire tramite la realizzazione di un ampio programma di trasferimenti/ricollocamenti dei cittadini afgani da attuarsi anche dai paesi di transito, con un’iniziativa che garantisca l’equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri.
Va fatto inoltre ogni sforzo per garantire a tutti i cittadini afghani, senza distinzione di genere, religione, provenienza etnica o orientamento politico una maggiore sicurezza in Afghanistan e per assicurare un’adeguata assistenza umanitaria alla popolazione.
Le richieste e le proposte concrete del Tavolo Asilo e immigrazione sono contenute in un documento che verrà illustrato nel corso della conferenza stampa, a cui sono stati invitati i parlamentari.
L’emergenza della crisi afgana va affrontata in un quadro di politiche coerenti che riguardano sia gli interventi di aiuto umanitario che le politiche relative ai programmi di ingresso protetto e di accoglienza. Per tale ragione si sostiene la richiesta, già avanzata dalle rappresentanze delle ONG e di enti ed associazioni italiane, di istituire un tavolo di coordinamento unitario sull’Afghanistan che veda il coinvolgimento dei Ministeri interessati, a partire dal MAECI e dal Ministero dell’Interno, delle rappresentanze ONG e delle organizzazioni del Tavolo Asilo e Immigrazione, oltre a rappresentanti degli Enti Locali e delle Regioni.
Tutti i presenti dovranno essere muniti di green pass che verrà controllato all’ingresso.
Per il Tavolo Asilo nazionale: Per il Tavolo Asilo nazionale: A Buon Diritto, ACLI, Action Aid, Amnesty International Italia, ARCI, Asgi, Caritas Italiana, Centro Astalli, CGIL, CIES, CIR, CNCA, CoNGGI, Comunità Papa Giovanni XXIII, Emergency, Europasilo, Focus- Casa dei Diritti Sociali, Fondazione Migrantes, Intersos, Legambiente, Medici del Mondo Italia, Medici per i Diritti Umani, Movimento Italiani Senza Cittadinanza, Oxfam Italia, Refugees Welcome Italia, Save the Children, Senza Confine. E inoltre AOI, CINI, LINK2007, e GREI250.