Ieri è stata una giornata drammatica per le morti sul lavoro, ma nei 14 anni di monitoraggio dell’Osservatorio ci sono state tantissime giornate dove i morti sono stati anche dieci. Ma i media non ne hanno parlato. INAIL diffonde le denunce che gli arrivano dal territorio, ma non sono comprensive di tutte le morti sul lavoro che sono molte di più: spariscono dalle statistiche tantissimi morti, solo in agricoltura ci sono stati ben 134 agricoltori schiacciati dal trattore nel 2021 e questi nessuno li monitora. Ma anche i morti in nero e lavoratori non assicurati a INAIL, ma ad altri Istituti non sono conteggiati. la situazione è ben più drammatica di come appare. In questo momento, dall’inizio dell’anno si sono superati i 1100 morti complessivi, ben 535 sono morti sui luoghi di lavoro e più di altrettanti sulle strade e in itinere. Finalmente sta aumentando la sensibilità verso questa strage che portano il lutto in tantissime famiglie: muoiono giovani, anziani, uomini e donne. Nel nostro Paese manca soprattutto la cultura della Sicurezza, nelle grandi aziende muoiono solo i lavoratori di ditte in appalto, in quelle piccole muoiono per infortuni operai e artigiani che non dispongono dei dispositivi necessari per lavorare in Sicurezza, e gli appalti in continuo ribasso non tengono conto del tempo e degli equipaggiamenti necessari per lavorare senza rischi mortali. In tantissimi muoiono in nero, soprattutto in edilizia e in agricoltura. In questi 14 anni di monitoraggio sono morti più di 20000 lavoratori. Solo se l’attenzione sarà continua si potrà arginare questa terribile situazione.