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Cronisti minacciati, Giulietti ad Assisi: «Situazione preoccupante, governo e parlamento intervengano»

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«La situazione è preoccupante. E se anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso preoccupazione per le minacce ai giornalisti e ha chiesto azioni di contrasto a questo fenomeno, significa che il problema è ben presente al vertice delle istituzioni. Eppure, governo e parlamento dopo la denuncia del Capo dello Stato non hanno emesso un fiato. Tutti i provvedimenti a tutela dei giornalisti, dei più deboli, dei precari dell’informazione, a partire dall’equo compenso per arrivare al contrasto alle querele bavaglio e alle minacce, sono fermi». Così il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, partecipando ad Assisi al panel “Minacce al giornalismo, da Daphne Caruana Galizia a oggi” organizzato nell’ambito delle iniziative del “Cortile di Francesco”.

Moderati da Italo Carmignani, direttore del Messaggero Umbria, all’incontro hanno partecipato anche il giornalista di Avvenire Nello Scavo, Corinne Vella, sorella di Daphne Caruana Galizia, padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa Sacro Convento di Assisi.

«Chiediamo qui – ha proseguito Giulietti – che vengano convocati l’ambasciatore libico e maltese perché si attivino con le autorità dei due Paesi per porre fine alle minacce che da Libia e Malta arrivano al collega Nello Scavo per le sue indagini sui trafficanti di esseri umani nel Mediterraneo». E, riportando i dati dell’Osservatorio del Viminale sulle intimidazioni ai cronisti, che testimoniano l’escalation di minacce, online e offline, il presidente Fnsi ha aggiunto: «Aumentano scorte e sorveglianze disposte nei confronti dei giornalisti, l’odio contro le donne ha raggiunto livelli insopportabili: tutto questo non è più tollerabile».

Giulietti ha quindi lanciato la proposta di una iniziativa contro i discorsi di odio in rete da tenere alla vigilia della marcia Perugia-Assisi in programma il 9 ottobre e concluso rivolgendo un pensiero a Patrick Zaki: «La prossima settimana – ha anticipato – saremo a Bologna per consegnare la tessera del sindacato dei giornalisti alle sue amiche e ai suoi amici per ribadire l’impegno a “illuminare” chi è in galera per aver difeso informazione e diritto alla critica».

Nello Scavo ha quindi raccontato la sua esperienza di giornalista sotto scorta e parlato delle sue inchieste e di quelle di Daphne Caruana Galizia, delle minacce ricevute e di quelle di cui è vittima in queste settimane il reporter maltese Manuel Delia, ma anche del sostegno ricevuto. «Non sono un simbolo per nessuno, non voglio esserlo. Però è un dato che quello che è successo a me succede sempre più spesso a sempre più giornalisti», ha osservato e, citando il giudice Falcone, ha aggiunto: «Ricordiamoci qual è il meccanismo tipico di chi vuole imbavagliare chi racconta la verità: prima ti isolano, poi dicono che sei pazzo, alla fine, quando sei rimasto solo, ti fanno fuori. È importante non lasciare solo chi cerca la verità».

A Corinne Vella il compito di raccontare come Malta vive il ricordo della reporter assassinata il 16 ottobre 2017, divisa tra chi ne difende la memoria e il lavoro e i tentativi di depistaggio sulla sua morte e di distogliere l’attenzione dalle denunce contenute nelle sue inchieste. Infine, padre Enzo Fortunato ha salutato i partecipanti esortando alla lettura della carta di Assisi sul corretto uso delle parole «per illuminare ed essere scorta mediatica là dove la luce non c’è», ha concluso.


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