“Il suono del vocale inviato mi riportò alla realtà. Che cosa avevo fatto? Avevo fatto una stronzata, eppure mi sentivo meglio. Riascoltai il messaggio un paio di volte, mentre mandavo giù la birra. … tanto io non è che sono meglio”.
Sullo sfondo della periferia romana, Emma, di quasi trent’anni, sfreccia col suo motorino ‘scassato’ tra l’appartamento che condivide con la sua migliore amica Bianca e il Rope, il locale di punta della scena indie romana in cui lavora. Nonostante organizzi i migliori concerti della capitale e ami moltissimo il suo lavoro, Emma è ‘sempre in bolletta’ – precaria, sottopagata e con retribuzioni che arrivano costantemente in ritardo – e pressata dalle ansie genitoriali – i suoi hanno lasciato la città per la quiete del viterbese e la vorrebbero con loro a gestire l’azienda agricola. Se la sua vita professionale – disastri economici a parte – sembra regalarle numerose soddisfazioni, la sua vita privata è un totale disastro. Emma ha collezionato una carrellata di improbabili personaggi della più diversa specie conosciuti su Tinder e altri social con i quali condividere incontri occasionali, bicchieri di troppo e qualche canna. Il suo obiettivo primario sembra essere infatti il più totale stordimento. Le sue serate finiscono infatti all’alba, con un gran mal di testa e un senso di costante sconfitta. Dopo la fine del rapporto con Edo – cui continua ad inviare vocali deliranti quasi ogni giorno senza ricevere mai alcun feedback – non cerca l’amore proprio perché non crede di meritarlo. È lei a pensare di essere sbagliata, selezionando pertanto con perizia i personaggi più strampalati e meschini che puntualmente le forniscono conferma della sua inadeguatezza. Fino a quando una mattina – dopo esser fuggita di corsa dalla casa di un ragazzo che le aveva nascosto di avere una compagna e lasciata a piedi dal suo motorino – in metro, ancora con il casco in testa, incontra Matteo: bello, intelligente, sensibile e così giusto da farla scappare a gambe levate. Perché in fondo Emma non ha ancora fatto i conti con il proprio passato. Dopo il grande successo riscontrato con il primo podcast fictional seriale italiano, sviluppato in 6 episodi da 25 minuti l’uno, ideato da Daniela Delle Foglie e prodotto da Sirene Records di Virginia Valsecchi –, “Sbagliata” è diventato un libro, firmato da Daniela Delle Foglie e edito da Mondadori (204pp, 18 euro), sugli scaffali dallo scorso 13 luglio. Un racconto estremamente contemporaneo che con brio e leggerezza racconta una storia in cui ciascuna – direttamente o indirettamente – può ritrovarsi.