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Sanità (e rifiuti) a Taormina. L’eccellenza abbandonata

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Se vi capita di voler trascorrere dei giorni nella splendida cornice della costa di Taormina sperate di stare sempre bene e che non si rompa un elettrodomestico perché vi potreste scontrare con la disorganizzazione e la mala gestione dei rifiuti e della sanità. Se dovesse rompersi un frigorifero, ad esempio a Letojanni, scoprireste che il Comune ha dato la gestione dei rifiuti ingombranti a una ditta che li ritira a domicilio una volta a settimana su prenotazione. Chiamate a luglio e vi daranno appuntamento a settembre. Inutile spiegare che è urgente e che non avete dove mettere il frigo rotto per due mesi, inutile fare rimostranze al Comune. E così la gente meno civile e più esasperata riempie le strade di ogni cosa che avanza in casa. Se poi doveste aver bisogno di un medico e magari non state così male da andare in ospedale provate a cercare una guardia medica. Non ne troverete più né a Letojanni, né a Giardini Naxos.

Chiedendo in giro vi manderanno a Taormina, su per le scale subito prima di Porta Catania, dove c’era l’Ospedale vecchio. Lì potrà capitarvi di incontrare dei medici che con tono sconsolato vi diranno: “non possiamo fare nulla, non abbiamo ancora l’ordine di servizio, non possiamo neanche fare una ricetta, vada in Ospedale.” E percorrendo le curve che da Taormina portano a Giardini Naxos, prima della famosa stazione che Benigni ha scelto come scenario di molti suoi film, si trova l’Ospedale San Vincenzo, un’eccellenza per mezzi e personale. Appena si arriva, facendosi largo tra la folla di persone, si vede un infermiere che fa il tampone, il primo triage e porta ogni paziente dentro. Se arriva una donna in gravidanza ha la priorità (giustamente) altrimenti si aspetta. Si aspetta ore. Si aspetta giorni. C’è chi va per un mal d’orecchio e chi arriva insanguinato per un incidente stradale. Ogni giorno è strapieno, la gente aspetta giornate intere per una radiografia o per una visita. Perché medici e infermieri, per quanto bravi competenti e disponibili, scarseggiano, sono pochi per la richiesta di assistenza. Troppo pochi per un caldo agosto in piena pandemia con temperature sopra i 40 gradi. “Se al primo triage arriva qualcuno positivo al Covid 19 bisogna chiudere l’ospedale fino a quando arriverà la ditta per sanificare come è già successo”, mi racconta un infermiere visibilmente stanco. Chiudere un pronto soccorso. Avrò capito male…?

Come si fa a chiudere i presidi medici senza pensare che anche il miglior Ospedale, anche l’eccellenza, come la chiamano qui, non può farcela da sola?

Come si fa a lasciare dei medici in una guardia medica, quella turistica, l’ultima rimasta nella zona, senza un ordine di servizio che gli permetta di esercitare il lavoro per cui, peraltro, sono pagati anche con le tasse dei siciliani?


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