In Puglia è esplosa l’estate, come in tutto il nostro Paese.
E ci si ritrova a dover fare i conti tra chi il Green Pass lo vede come una privazione di libertà e chi invece vuole solo lavorare rispettando le regole .
Ma cosa è il Green Pass?
È solo un pezzo di carta, che dice che sei vaccinato, che hai avuto il covid e sei guarito?
No, non è un semplice pezzo di carta.
È un segno di civiltà, di rispetto per i tantissimi morti di covid, che si ottiene sottoponendosi alle vaccinazioni che , pur non essendo obbligatorie, diminuiscono e di molto la possibilità di contrarre il virus, e ,in caso di contagi, sicuramente la malattia si manifesta con meno potenza .
È ormai polemica di questi giorni la divisione tra chi lo accetta e chi lo vive come una imposizione, una sorta di privazione di libertà , un non rispetto della privacy.
Ma di quale libertà si parla quando a chiedere un green pass è un ristoratore che vuole lavorare in sicurezza, o altri lavoratori che vengono da grossi problemi economici dovuti alle chiusure pandemiche?
Il titolare di una attività ha solo interesse a tornare a lavorare , e non può essere d’accordo o meno con l’esibizione del green pass.
Deve solo rispettare le regole per la TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA
Non si può chiedere a chi in questi mesi ha sofferto veramente e tanto nella ricerca di soluzioni, di attivazioni di misure di sicurezza, di adeguamenti a norme di esprimersi a favore o contro il Green Pasa.
Chi lavora rispetta le regole dello Stato, che ha il dovere certamente di aiutare le imprese, ma deve essere chiaro che vaccinarsi, quando e se possibile, è un dovere per il rispetto della comunità tutta.
Marco Carrisi, imprenditore pugliese, titolare del parco acquatico ed a tema , Carrisiland, di Cellino San Marco Brindisi, è uno degli imprenditori da cui si può solo imparare il valore del sacrificio , del rispetto, della fatica e della soddisfazione.
Sacrificio, perché l’anno scorso ha scelto di restare chiuso per ripartire alla grande nel 2021.
Rispetto, perché pur con non poche difficoltà ha attuato tutte le misure di sicurezza anti covid, e dal 6 agosto spiega ai suoi affezionati clienti, una moltitudine che proviene da tutta Italia e anche dall’estero, che il green pass è necessario per accedere al parco e ,in punta di piedi, cerca di comprendere le esigenze di tutti attuando prezzi anche più bassi attraverso una serie di sconti perché tutti possano godere dei suoi divertimenti.
Fatica, perché lavorare tanto in un momento come questo è molto difficile, costa più sforzi e più coraggio.
Soddisfazione ,perché dopo tutto questo impegno raccoglie un aumento di presenze ad oggi del 10 per cento rispetto al 2019.
Marco è il titolare di uno dei parchi più naturali e diversificato nell’offerta della Puglia , ma anche d’ Italia, vantando premi importanti e grandi gratificazioni
Ma cosa gratifica di più un imprenditore, oggi, dopo mesi bui e senza certezze?.
Vedere i botteghini affollati, mantenendo le distanze, di gente in cerca di gioia e serenità.
Vedere i propri dipendenti felici ed appagati.
La foto degli stivali appesi al chiodo è del suo parco, ma Marco non ha appeso le sue scarpe. Non ha mollato mai. E ora raccoglie frutti di un duro lavoro.
Il green pass divide solo chi non ricorda i canti dai balconi e le uscite serali a far fare pipì ai cani.
Divide chi non conosce cosa c’è dietro una struttura in cui tutti vogliamo sentirci al sicuro.
Chi non può vaccinarsi per problemi di salute o per convinzioni personali non hanno green pass.
Non potranno andare in un ristorante al chiuso e in molti altri posti, ma non ha nulla a che fare la privazione della libertà, con i paragoni osceni con i campi di sterminio e le stelle gialle sui cappotti.
Un giorno tutto questo diventerà la storia da raccontare, oggi è la realtà.
Le regole vanno rispettate e la ripresa economica sta ripartendo.
Nessuno attenta alla libertà individuale chiedendo un green pass.
Piuttosto mettiamoci nei panni di chi come Marco offre sorrisi e divertimento sicuro e non deve porsi altri problemi se non la soddisfazione propria e dei propri clienti.
Ragionevolezza serve .
E la libertà di qualcuno finisce quando lede la libertà di un altro di poter stare in un posto in cui la salute è tutelata.
La libertà, in questo caso più che mai, è partecipazione.
Foto Vincenzo Aiello