Profondamente colpito dagli eventi drammatici che si stanno consumando in queste ore in Afghanistan, che non possono lasciare nessuno indifferente e inerte, il Centro Studi e Ricerche Idos si unisce a tutti i soggetti che, in questi giorni, chiedono con forza al governo italiano e all’Unione europea l’immediata apertura delle frontiere ai profughi afghani (soprattutto ai bambini e alle donne, i più esposti alla violenta rappresaglia dei talebani), l’istituzione di corridoi umanitari che consentano un’evacuazione ordinata e sicura del paese (sulla base della positiva e meritoria esperienza di quanti ne hanno gestiti da altre aree di crisi), il generale divieto di rimpatrio dei profughi afghani e un piano comune europeo di accoglienza e protezione.
Questa gravissima situazione sia l’occasione per un serio cambio di rotta delle politiche migratorie comunitarie e nazionali, le quali, improntate da troppi anni alle chiusure e ai respingimenti, contribuiscono ad aumentare il dolore di milioni di persone che migrano per salvare la vita e cercare un futuro migliore.