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Il Condacons calabro denuncia i virologi in tv per manipolazione mediatica

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Il Codacons di Reggio Calabria accusa i virologi Bassetti, Pregliasco e Burioni di esercitare una “manipolazione mediatica della salute.”
 I virologi sono accusati di diffondere notizie false ed esagerate che produrrebbero come unico effetto quello di turbare l’ordine pubblico.
L’esposto imputa ai virologi anche una condotta illecita di propaganda e d’istigazione a delinquere per motivi di razza e di religione nonchè d’incitamento all’odio tra classi sociali.
La denuncia, predisposta dal Codacons di Reggio Calabria mediante le sue avvocate,  è stata presentata alla Procura per conto di alcuni cittadini.
Le dichiarazioni mediatiche dei virologi denunciati, sarebbero caratterizzate da “svariati profili di illiceità penale” e i legali della associazione  si dichiarano disposti ad assistere tutti i lavoratori che verranno licenziati a causa del rifiuto di vaccinarsi  e tutti gli esercenti commerciali che non richiedono ai clienti il Green pass.
Per il Codacons infatti l’invito insistente alla vaccinazione e la richiesta del Green Pass nascondono un vero e proprio obbligo alla vaccinazione, da cui è scaturito una discriminazione contro chi non intende sottoporvisi.
Cittadini che ora, a causa del Green Pass secondo i legali Codacons, “rischiano di vedersi negare diritti fondamentali anche se di fatto l’obbligo vaccinale non è imposto da nessuna norma di legge”.
Secondo l’esposto ” l’obbligatorietà del vaccino, contenuta intrinsecamente nella condizione di consentire l’accesso ad alcuni luoghi solo a chi è in possesso del certificato verde, risulta contrario alla nostra Costituzione e al regolamento Europeo Ue 2021/953, che tra l’altro vieta espressamente qualsiasi forma di discriminazione nei confronti dei soggetti non vaccinati come i bambini, coloro che per motivi medici non si possono sottoporre alla vaccinazione, chi non ha ancora completato il ciclo vaccinale o chi infine non lo vuole fare”
Sempre nella denuncia, anche il Governo commetterebbe un atto discriminatorio che in questo modo legittima i virologi a incitare all’odio chi non la pensa come loro.
L’iniziativa legale contro quello che viene considerato un “ricatto mediatico” sarebbe stata adottata con l’intento di “tutelare i cittadini, spaventati ormai dall’idea di non poter neppure consumare una pizza in tranquillità”, se non dopo essersi sottoposti a quella che testualmente viene definita “sperimentazione vaccinale”.

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