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Il Canto Delle Sirene – Festival Internazionale di Capri dal 10 al 20 settembre

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Dal 10 al 20 settembre, in uno dei luoghi più belli del mondo, prenderà vita il prologo di “Il Canto Delle Sirene – Festival internazionale di Capri”, kermesse di teatro, musica e arti visive con l’ambizione di divenire uno dei più prestigiosi appuntamenti del panorama culturale italiano; una sinergia unica di bellezze naturali e talenti artistici che illumineranno le notti di fine estate.

Meravigliose location a Capri saranno il palcoscenico naturale degli spettacoli: la Certosa Chiostro Grande, la Terrazza Caesar Augustus, il Centro Caprense Ignazio Cerio e per la prima volta nella sua storia, La Grotta Azzurra ospiterà un evento unico nel suo genere, un concerto acustico che avrà come unica amplificazione le pareti della grotta.

A chiudere la rassegna, una data speciale a Procida in Piazza Marina Grande, preludio alle manifestazioni per “Procida capitale della Cultura italiana 2022”.

Nel magico scenario delle due isole del Golfo di Napoli si alterneranno quindi alcuni tra i più prestigiosi nomi del panorama artistico italiano, tra cui: Stefania Sandrelli, Marisa Laurito, Sandro Di Palma, La Nuova Compagnia di Canto Popolare, Eugenio Bennato, Geppy Gleijeses, Mario Maglione, Fiorenza Calolero, Emilio Solfrizzi e tanti altri.

Mi sono sempre chiesto: perché l’isola più bella del mondo, il magico atollo che ha stregato Cesare Augusto, Tiberio, Gorkij, Lenin, Wilde, Neruda, Norman Douglas, Ibsen, Malaparte (e potrei continuare all’infinito) non ha mai ospitato nella sua storia una manifestazione culturale “organica”, che, senza sperare di scalare le vette inarrivabili della sua conturbante venustà, le rendesse giustizia e la eleggesse a meta di un grande turismo culturale, l’Olimpo del Grand Tour sette/ottocentesco, ora nel XXI secolo?

Abbiamo la “location” più bella del mondo, così discettavamo con Annamaria Boniello e Maria D’Elia, creiamo un Festival sofisticato e  popolare  che rapidamente diventi interlocutore e sfidante dei Festival di Avignone ed Edimburgo. Questa è la nostra meta; abbiamo decine di luoghi naturali ineguagliabili, partiamo quindi con grande vantaggio, anche se in ritardo di almeno 50 anni! 

Il Presidente Vincenzo De Luca ha condiviso con entusiasmo il progetto di realizzare un grande festival delle arti a Capri, consigliandomi di pensare a un PROLOGO degno dell’ambizione per quest’anno difficile (con un’attenzione nei confronti dell’isola di Arturo, Procida, che sarà capitale della cultura italiana nel 2022) e progettare il festival nella sua interezza e complessità per il 2022. Il Sindaco di Capri Marino Lembo, il Sindaco di Anacapri Alessandro Scoppa e il Sindaco di Procida Dino Ambrosino hanno subito sposato e sostenuto l’idea, il Polo Museale Regionale della Campania diretto dalla Dottoressa Marta Ragozzino ci ha concesso i meravigliosi spazi della Certosa e la Grotta Azzurra.

Stiamo già lavorando per il 2022 programmando circa un centinaio di eventi che si svilupperanno in tutto il mese di settembre anche in luoghi che quest’anno non toccheremo: Villa Jovis, Villa Lysis, la terrazza di Tragara, la Canzone del Mare, la piazza di Marina Grande, il campo di calcio di Palazzo a Mare, il belvedere di Punta Cannone, la terrazza dei Giardini di Augusto, i Giardini della Flora Caprense e tanti altri. L’idea di un Festival Internazionale a Capri può sembrare un’utopia, ma le utopie restano tali finché uno o più folli le realizzano. E la nostra ambizione è quella di far diventare questo sogno realtà. E ci riusciremo!”

Si parte il 10 settembre con una mostra fotografica al Centro Caprense Ignazio Cerio. Gabriele Giugni, fotografo di fama internazionale, ha ripercorso a bordo di una barca a vela il viaggio di Ulisse e si è immerso nel mito per farcelo rivivere.

Le sue straordinarie fotografie subacquee, scattate in tanti mari del Mediterraneo, trasfigurano e confondono le figure mitiche con donne reali, trasmettendoci quell’emozione che solo la fantasia può regalarci quando entra a contatto con la sfera del sovrannaturale.

Nella serata successiva, l’11 settembre, il festival entra nel vivo con IL RESTO DI NIENTE al Chiostro Grande Certosa di San Giacomo; dallo straordinario romanzo di Enzo Striano, un reading di 90 minuti con Stefania Sandrelli e Marisa Laurito. L’accompagnamento al piano è del Maestro Sandro Di Palma che eseguirà sonate di Cimarosa, Scarlatti, Debussy, Massenet, Satie, Mozart, Beethoven. Il romanzo tratta della rivoluzione partenopea del 1799 e della sua principale eroina: Eleonora Pimentel de Fonseca. Una storia di emancipazione femminile e di sopraffazione maschile, di amore, passione, fede e catarsi.

Si prosegue il 14 settembre con la grande musica, REUNION al Chiostro Grande Certosa di San Giacomo, il Concerto della Nuova Compagnia di Canto Popolare e di Eugenio Bennato. Con la partecipazione di Patrizio Trampetti, Giovanni Mauriello.

A circa 40 anni dalla loro separazione, in omaggio a Corrado Sfogli e Carlo d’Angiò, torna a ricomporsi, per un unico concerto, la NCCP.

Il 17 settembre sarà la volta di ANEME PEZZENTELLE BLUES presso la Terrazza Caesar Augustus; le Aneme pezzentelle sono le anime del Purgatorio, quelle che ancora, attraverso le invocazioni dei viventi, sperano di essere “arrefrescate”. Sarà Geppy Gleijeses a evocarle, accompagnato da un trio composto da tromba, batteria e pianoforte. Una cavalcata lunga più di un secolo tra le anime purganti più inquiete di Eduardo De Filippo, Raffaele Viviani, Ferdinando Russo, Salvatore Di Giacomo, Annibale Ruccello, Enzo Moscato, Alfredo Guarino.

Il 18 settembre si potrà assistere ad un evento unico nel suo genere: il CONCERTO NELLA GROTTA AZZURRA. Per la prima volta nella storia risuoneranno le meravigliose melodie della tradizione canora ottocentesca napoletana nella grotta azzurra, con le voci di Mario Maglione e Fiorenza Calogero e l’accompagnamento di due chitarre di cui una solista. Tutto assolutamente acustico e nel rispetto degli equilibri ambientali: gli spettatori entreranno in grotta a gruppi di due o quattro, a secondo delle regole dettate dall’emergenza sanitaria, sulle barchette dei battellieri dell’isola.

Nella serata conclusiva del 19 settembre andrà in scena nella Piazza Marina Grande di Procida IL MALATO IMMAGINARIO, preludio alle manifestazioni per “Procida capitale della Cultura italiana 2022”: “Il Malato immaginario” di Molière con Emilio Solfrizzi, regia di Guglielmo Ferro. Un’anteprima nazionale di altissimo livello con una compagnia di undici attori. Un evento festoso e bene augurante.

GEPPY GLEIJESES

La MostraIl canto delle sirene (evento unico)

Inaugurazione 

Centro Caprense Ignazio Cerio – 10 settembre

Gabriele Giugni ha ripercorso, a bordo di una barca a vela, il viaggio di Ulisse scegliendo di rappresentare una parte della sua storia e della sua rotta. Ancora oggi, Ulisse è l’eroe umanissimo della metamorfosi e dell’inquietudine. Ripercorrendo il suo viaggio, toccando sei Paesi e navigando per 2200 miglia, Gabriele si è immerso nel mito per farcelo rivivere. La sirena da immagine dell’anima si trasforma prima in demone mortifero e poi in ninfa seducente dalla coda di pesce. L’acqua, le conoscenze profetiche, la musicalità, si riflettono nel lavoro di Gabriele, nelle fotografie subacquee delle “sirene” da lui casualmente (e concretamente) incontrate.

Il resto di niente (prima nazionale)

Certosa di S. Giacomo, Chiostro grande – 11 settembre

Siamo alla fine del Settecento, è un momento cruciale della storia napoletana ed europea. Presi dall’entusiasmo per le notizie che arrivano dalla Francia, un gruppo di illuministi meridionali tenta una rivoluzione che finirà in un vero e proprio eccidio. Tra questi c’è Lenór, una nobile di origine portoghese – nella realtà si chiamava Eleonora de Fonseca Pimentel e fondò il “Monitore napoletano” – che fa accendere in Striano una multiforme scintilla narrativa. Aver rappresentato questo mondo, ghermendolo nelle innumerevoli stratificazioni storiche di una città perennemente in bilico tra la rassegnazione del niente e la speranza del tutto, costituisce il risultato di maggiore e duraturo pregio di questo romanzo.

È storia di amori, passione civile, esaltazione rivoluzionaria, emancipazione femminile. Roberta Lucca e Geppy Gleijeses (anche coordinatore dello spettacolo) hanno estrapolato, senza alterarne mei senso e struttura, alcuni brani del romanzo. A leggere e interpretare i brani due grandi attrici: Stefania Sandrelli, grande diva e icona del cinema italiano e Marisa Laurito, artista amata per la sua bravura e impareggiabile simpatia. Al piano il Maestro Sandro De Palma, grande concertista, eseguirà brani di Lizst, Debussy, Satie, Mozart, Cimarosa e altri.

 

Reunion (evento unico)

Omaggio a Carlo d’Angiò e Corrado Sfogli

Certosa di S. Giacomo, Chiostro grande – 14 settembre

La NCCP viene fondata nel 1966 da Eugenio Bennato, Carlo d’Angiò, Roberto De Simone, Giovanni Mauriello a cui si unirono Beppe Barra, Patrizio Trampetti, Fausta Vetere, Patrizia Schettino e Nunzio Areni e nel ‘76 Corrado Sfogli.

Attraverso studi filologici e ricerche etnomusicologiche questo gruppo ripropone la musica popolare napoletana nel suo stile originale. I successi nel ‘72 e nel’74 al Festival dei due Mondi di Spoleto e l’esplosione vera e propria conquistata con “La gatta Cenerentola” nel 1976 segnano l’affermazione internazionale del gruppo.

Il gruppo resta unito nella formazione iniziale fino al 1981 e poi prosegue sotto la guida di Fausta Vetere e Corrado Sfogli. Nel frattempo Eugenio Bennato incontra altri successi internazionali alla guida della sua nuova formazione Musicanova e poi di TarantaPower. Ora, dopo 40 anni, Fausta Vetere, Eugenio Bennato, Giovanni Mauriello e Patrizio Trampetti tornano a suonare assieme per questa unica e imperdibile occasione. Il concerto sarà articolato in tre parti: nella prima ascolteremo l’attuale formazione della Nuova Compagnia di Canto Popolare, nell’ultima un breve concerto della formazione di Eugenio Bennato e, nel mezzo, La Reunion del gruppo fondante della formazione originale.

Aneme Pezzentelle Blues (evento unico)

Terrazza Caesar Augustus – 17 settembre

Le anime pezzentelle sono, per tradizione partenopea, le anime purganti, quelle che non trovano pace, quelle che abitano il cimitero delle Fontanelle. Ma sono pur sempre nel Purgatorio e non in un girone infernale. Geppy Gleijeses, premiato quale migliore attore europeo nel 2018 dall’Accademia Medicea Europea, attore, regista, drammaturgo, imprenditore teatrale, con tre musicisti al piano, batteria e tromba, andrà a “rrefrescare” queste anime vaganti, a ricordarcele, a renderle vive, sul palcoscenico e con la sua arte, a farcele ritrovare nella nostra stupefazione come tanti personaggi in cerca d’autore. E vedremo i cecati di Viviani e Di Giacomo, i travestiti di Ruccello, i transeunti di Moscato, le poesie proibite di Ferdinando Russo, l’addio a Napoli e alla moglie di Libero Bovio, il mare di Pino Daniele, ‘O mare di Eduardo, le lacrime napoletane di Roberto Murolo, il vaporetto che salpa da Capri di Alfredo Guarino. Regia di Roberta Lucca, Elisabetta Mirra, Agostino Pannone.

Concerto in Grotta Azzurra (evento unico)

Grotta Azzurra – 18 settembre

Per la prima volta nella Storia il nostro Festival presenterà un concerto in Grotta Azzurra, luogo simbolo di Capri e meraviglia assoluta della natura. 

Fiorenza Calogero e Mario Maglione, accompagnati dal chitarrista Carmine Terracciano, posizionati nell’antro situato in fondo alla Grotta, senza alcuna amplificazione, eseguiranno tre concerti di mezz’ora l’uno intervallati da 10 minuti di pausa. Gli spettatori assisteranno al concerto sulle barchette dei battellieri della Cooperativa addetta alle visite alla Grotta, nel numero concesso dalle restrizioni e nell’assoluta osservanza delle norme anti-COVID 19. Il concerto sarà prevalentemente incentrato sulle melodie napoletane dell’800: nel 1826 infatti, Augusto Kopisch, poeta e pittore prussiano, e Angelo Ferraro detto “’o Riccio”, pescatore caprese, “riscoprirono” la grotta, individuandone l’ingresso. Fiorenza Calogero e Mario Maglione sono tra i più illustri depositari della tradizione canora classica napoletana.

Il Malato Immaginario (prima nazionale)

Procida, Piazza Marina Grande – 19 settembre

Il teatro come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l’idea di Argante di servirsi dellamalattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”.

Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che unafuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti.

La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia, identificando diconseguenza il ruolo del malato con un attore anziano o addirittura vecchio, ma Moliere lo scrive per se stesso quindiper un uomo sui 50 anni, proprio per queste ragioni un grande attore dell’età di Emilio Solfrizi potrà restituire al testoun aspetto importantissimo e certe volte dimenticato. Il rifiuto della propria esistenza.

La comicità di cui è intriso il capolavoro di Moliere viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno adArgante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti.

Una comicità che si avvicina al teatro dell’assurdo, Moliere, come tutti i giganti, con geniale intuizione anticipamodalità drammaturgiche che solo nel ‘900 vedranno la luce.

Si ride, tanto, ma come sempre l’uomo ride del dramma altrui.

Guglielmo Ferro

I luoghi

Per il prologo, la rassegna sarà programmata dal 10 al 20 settembre 2021 a Capri e una data speciale si terrà a Procida.

UN PARTICOLARE E SENTITO RINGRAZIAMENTO VA ALLA “DIREZIONE REGIONALE MUSEI DELLA CAMPANIA” PER LA CONCESSIONE DEI SITI IN CUI SI TERRANNO GLI EVENTI.

Tutte le location saranno allestite da maestranze prevalentemente capresi o procidane.

LA CERTOSA Chiostro Grande

La Certosa di San Giacomo esprime nella sua imponenza il periodo monastico e medievale di Capri. Il caprese Giacomo Arcucci, segretario della regina di Napoli Giovanna I d’Angiò, tra il 1371 e il 1374 fondò il Monastero per sciogliere un voto.

Il complesso si svolge in più ambienti isolati e pur comunicanti: il Chiostro Piccolo, il Refettorio, il “Quarto” del Priore, il Parco, il Museo Diefenbach, la Cappella, e, naturalmente il Chiostro Grande, capace di una platea di circa mille posti, che ospiterà due nostri eventi.

LA GROTTA AZZURRA

Questo “miracolo” era ben noto ai Romani che ne fecero un Ninfeo Marino adornato di mosaici e statue. Probabilmente Tiberio entrava dallo stesso pertugio che, ancor oggi, è l’unico accesso all’antro. Nel 1826 il poeta tedesco Augusto Kopisch e il pescatore caprese Angelo Ferraro, detto “ ‘o Riccio ”, la riscoprirono. L’azzurro e i riflessi ci sono regalati dalla luce del giorno per rifrazione, attraverso un’ampia apertura sottomarina. In fondo “l’Approdo”, su cui noi intendiamo collocare i nostri artisti per il concerto di melodie napoletane dell’Ottocento.

LA TERRAZZA

CAESAR AUGUSTUS – Terrazza La terrazza dell’hotel Caesar Augustus gode di una vista mozzafiato sulla penisola sorrentina e sul Golfo di Napoli. A dominare lo scenario di questo strepitoso luogo c’è la statua romana posta sull’angolo estremo. La terrazza, che tutto il mondo ci invidia per la potenza della bellezza che si riflette negli occhi, sarà quella dove potrete sedervi per assistere allo spettacolo.

PIAZZA GRANDE

Situata in Piazza Marina Grande la Chiesa di Santa Maria della Pietà, fondata nel 1616 dai marinai, la si può scorgere prima ancora di sbarcare quando si è seduti nel traghetto o nell’aliscafo. In questa magnifica piazza di Procida, monteremo il palco per la rappresentazione de “Il Malato Immaginario”.


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