Ci sarà un presidio ad oltranza davanti ai cancelli della Grafica Veneta e altre iniziative che coinvolgeranno intellettuali, scrittori, giornalisti, artisti per richiamare l’attenzione sullo sfruttamento in un settore parallelo a quello della cultura. La vertenza in atto coinvolge oltre una trentina di lavoratori stranieri. Il sit in permanente è stato deciso dopo l’ultimo tavolo in Prefettura riguardante sia la situazione dei 24 lavoratori rappresentati da Adl Cobas e Fiom Cgil di Padova che lo sfruttamento della manodopera e del lavoro nero che riguarda sia Grafica Veneta che Barizza International.
“A partire dalla prossima settimana sarà, quindi, allestito un presidio permanente davanti ai cancelli di Grafica Veneta al quale prederanno parte entrambi i sindacati e i lavoratori coinvolti, per ricordare all’azienda che le organizzazioni sindacali non cederanno di un passo fino ad arrivare a una risoluzione di questa vertenza che porti finalmente giustizia”. Lo fa sapere la Fiom Cgil di Padova a valle della conferenza stampa che si è tenuta oggi, 24 agosto, presso la sala Anziani del Comune veneto.
Inoltre, saranno avviate “azioni di sensibilizzazione che coinvolgeranno intellettuali, scrittori, scrittrici, politici/che, esponenti del mondo cattolico e laico per sostenere la causa e ricordare all’opinione pubblica che la cultura non può essere ennesimo veicolo di sfruttamento e che situazioni come quella scoperchiata in queste settimane, non possono essere tollerate né messe sotto traccia”, aggiungono le tute blu Cgil.
Ha dichiarato Loris Scarpa, segretario generale della Fiom di Padova, al termine della conferenza stampa: “Questa vertenza è fra le più gravi che abbiamo affrontato”. “Parla di aziende che non vogliono riconoscere le proprie responsabilità e di un sistema industriale malato e distruttivo. Noi non abbiamo intenzione di ignorare la situazione e faremo in modo che nessuno giri le spalle di fronte a questa realtà e a questi lavoratori. Il presidio è un primo atto, dovuto e necessario, dal quale partiremo per far partire tutta una serie di iniziative”.
Per quanto riguarda il resto, “sarà la magistratura che farà il suo corso e definirà le pene e le responsabilità legali di ognuno di coloro che sono coinvolti. Noi siamo preoccupati per le condizioni materiali dei 24 lavoratori e riteniamo necessario costituire, anche con le istituzioni locali, un cordone di sostentamento e di tutela per loro ed è per questo che ci aspettiamo al più presto la convocazione del tavolo, richiesto al Prefetto durante l’ultimo incontro, per poter discutere del lavoro in appalto, che al momento è sospeso e della conseguente domanda di cassa integrazione che è sempre più urgente per i lavoratori. Ricordiamo, inoltre, che le aziende coinvolte hanno un debito nei confronti di questi lavoratori che sono stati vessati e sfruttati per il loro tornaconto, quindi, noi crediamo che sia cosa giusta che vengano internalizzati, ma per il momento, come sappiamo, le posizioni di Grafica Veneta sono molto distanti da questo tipo di soluzione”.
(da www.collettiva.it/)