Giornalisti afgani. 500 nomi che speriamo di mettere in salvo

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In Afghanistan i giornalisti indipendenti e gli stringer che hanno collaborato con i giornali occidentali rischiano la vita. Alcuni di loro sono nascosti e vengono cercati casa per casa, insieme alle loro famiglie. La Federazione internazionale dei giornalisti e la Federazione europea dei giornalisti (Ifj ed Efj) hanno approntato una lista di 500 nomi che sperano di mettere in salvo. I sindacati nazionali dei giornalisti, compresa la Fnsi, stanno cercando infatti di ottenere dai rispettivi governi l’impegno a negoziare dei visti per questi colleghi afghani e per le loro famiglie, la cui incolumità è in pericolo. Negoziare i visti è dunque oggi la priorità assoluta per poter salvare chi viene ricercato dal nuovo regime, soprattutto le donne.
Nel frattempo, la Ifj ha lanciato un appello ai suoi affiliati per la raccolta di fondi che serviranno ai nostri colleghi che arriveranno dall’Afghanistan con lo status di rifugiati. Ma soprattutto, la Ifj, con questi fondi, punta a costruire in Afghanistan delle case sicure dove trovino rifugio coloro che, perseguitati dal nuovo regime, non riusciranno a espatriare.


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