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Volontario di Brescia ucciso in Messico, impegnato in progetti di istruzione per i minori

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Da sempre impegnato nel volontariato, credeva in un mondo più giusto e che fosse possibile attuare. Invece è stato ucciso e adesso inizia il complesso cammino per arrivare alla verità. L’omicidio di Michele Colosio, 42enne di Borgosatollo (Brescia), è avvenuto a San Cristóbal de Las Casas, in Chiapas. A Brescia viveva ancora la madre che è in contatto con le autorità per il rientro della salma. “L’Ambasciata d’Italia a Città del Messico, in stretto raccordo con la Farnesina, segue il caso del connazionale Michele Colosio, deceduto a San Cristobal de Las Casas, in Messico. L’Ambasciata è in contatto sia con le Autorità di polizia messicane per seguire lo sviluppo della vicenda, sia con i familiari della vittima, a cui sta prestando la massima assistenza”, si legge appunto in una nota del Ministero degli Esteri pubblicata dall’Ansa. L’assassino di Michele Colosio l’avrebbe raggiunto in moto per poi scappare dopo aver esploso in direzione dell’italiano alcuni colpi di pistola. E’ quanto emerge dalle indagini. L’uomo, 42 anni, aveva preso in gestione un piccolo podere in cui allevava degli animali e in cui sviluppava progetti per l’istruzione dei ragazzi delle zone rurali più povere. Ha sempre però mantenuto la residenza a Borgosatollo, paese bresciano dove è nato e cresciuto e dove fino a pochi anni fa lavorava come tecnico di radiologia agli Spedali civili; da dieci anni faceva la spola tra l’Italia e il Messico per seguire progetti di cooperazione.

(Nella foto Ansa Michele Colosio)


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