Articolo21, nell’incontro del 12 luglio prossimo venturo, ha deciso di premiare il direttore de La Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, in occasione del suo decimo anno di direzione della rivista della Compagnia di Gesù.
In questi dieci anni è stata impressa un’evidente internazionalizzazione alla pubblicazione, tra le poche ad avere edizioni non solo nelle principali lingue occidentali, come italiano, francese, inglese e spagnolo, ma anche in cinese, russo, coreano e giapponese. E’ una scelta derivata dall’apertura verso il mondo che vuol dire rispetto, interesse e attenzione verso le altre culture. Il punto decisivo a nostro giudizio è che tutto questo ha significato pensiero critico, che non può non riguardare anche asprezze e chiusure del proprio campo, che deve cogliere chiunque voglia davvero un dialogo capace di costruire ponti di comprensione e non al massimo ecumenismi di odio. E’ facile constatare la frequenza con cui si parla dell’integralismo degli altri, non vedendo il proprio.
Per questi motivi abbiamo percepito che il costante sostegno ricevuto nella realizzazione e diffusione della Carta di Assisi non è stato soltanto fattuale, ma nello stimolo costante a non fermarci davanti alla difficile e decisiva ricerca di come vivere insieme. Proprio parlando agli scrittori de La Civiltà Cattolica in occasione della pubblicazione del numero 4000 della loro rivista il papa ha indicato con chiarezza un enorme problema, il pensiero rigido: “dovete essere scrittori e giornalisti dal pensiero incompleto, cioè aperto e non chiuso e rigido”, ha detto in quell’occasione Francesco, aggiungendo che la nostra carne è rigida solo dopo la morte. La capacità di sottrarsi al pensiero rigido l’abbiamo trovata in molti lavori di questi dieci anni e ci preme affermare che deve riguardare tutte le culture, religiose e non. Questa capacità di non rinserrarsi, soddisfatti di sé, ci ha aiutato moltissimo davanti a sfide interne e internazionali, divenendo un riferimento importante nella nostra non appartenenza confessionale.
Nell’occasione, come d’abitudine, consegneremo a padre Antonio Spadaro, come agli altri premiati, una targa-ricordo, che vuole essere un piccolo riconoscimento nel nome di inquietudine, incompletezza e immaginazione. Oggi la pubblicazione diretta da padre Spadaro dedica uno spazio alla necessità di abitare nella possibilità. E’ una sfida che facciamo nostra.