Da quattro giorni la Certosa di Trisulti, uno dei luoghi più suggestivi della Ciociaria, è tornata al Ministero dei Beni Culturali. L’associazione Dignitas Humanae Institute legata all’ideologo di destra Steve Bannon ha dovuto consegnare le chiavi dell’immobile al fine di consentire ai funzionari del Mibact di iniziare l’inventario. E’ una delle operazioni previste dalla intimazione seguita alla revoca della concessione vinta dalla “Dignitas” con modalità e presentazione di documenti che sono ancora al vaglio della magistratura al fine di verificare eventuali profili penali. Ad ogni modo lo stesso Ministero aveva già fatto un passo indietro con la revoca, impugnata in primo e secondo grado dall’associazione di Bannon che, però, davanti all’ultimo verdetto del Consiglio di Stato (emessa quattro mesi fa) ha dovuto cedere e restituire le chiavi della struttura. Già prima della notifica del provvedimento che intima il rilascio dell’immobile il Presidente della DHI, Benjamin Harnwell, aveva iniziato il trasloco in modo spontaneo nonostante restino in campo le contestazioni circa la legittimità degli atti ministeriali da parte dell’associazione che, dal punto di vista pratico, ha compreso come ormai non ci sia più spazio per continuare la battaglia ad oltranza per restare a Trisulti. La DHI aveva impugnato la revoca del Ministero definendola illegittima in quanto l’assegnazione, secondo quanto sostenuto nel ricorso ai giudici amministrativi, era avvenuta a seguito di selezione pubblica, con bando del Mibact. Fin qui la parte strettamente contrattuale ma restano ancora sul tappeto una serie di anomalie che hanno caratterizzato dall’inizio l’assegnazione della storica certosa di Collepardo all’associazione sovranista che ne avrebbe fatto sede di seminari oltre che di rappresentanza in Europa. Dall’esame del fascicolo sarebbe infatti emerso che i documenti depositati dalla DHI in sede di selezione erano in larga misura delle autocertificazioni, considerate nella successiva verifica false o illegittime.