Il 2 Agosto arriva la fitta del ricordo della strage di Bologna. L’emblema della promiscuità nello stesso ambito dello Stato di servitori fedeli ed eversori deviati. La sensazione di questa compresenza inquietante me la porto dentro da sempre. Da quelle stragi ancora avvolte in troppi omissis; dalla contiguità con la mafia di Andreotti e B, fino ai radar spenti per manutenzione durante la strage in volo di Ustica.
Non si vive bene diffidando delle proprie istituzioni. Non sentirò i discorsi ufficiali del 2 Agosto, quelli che “stigmatizzano e auspicano” da 41 anni le stesse cose. Ma alle 10,25 mi fermerò un minuto, ovunque io sia, per far capire a quei morti e ai loro parenti che non li abbiamo dimenticati. Che non sono soli. Che la vigilanza democratica continua. Finché non ci sarà piena luce su quel boato che cancellò vite innocenti e ustionò la democrazia.
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