A chi non è capitato di toccare con mano le emozioni di una madre ed un padre mentre il figlio discute la tesi.
Ieri un ragazzo eccezionale ha ricevuto la laurea. Questa laurea era “a titolo d’onore” in European and International Studies. Ma il ragazzo eccezionale, all’inizio della cerimonia, sembrava non esserci. Allora ho guardato i suoi genitori, Mimmo e Annamaria. Ho guardato sua sorella, Federica. Vedevo tremare Luana, la sua dolce fidanzata.
Poi i discorsi, il Rettore, il Relatore, il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli.
A tenere il ringraziamento in nome di questo “Ragazzo speciale”, la fidanzata.
La voce rotta, l’emozione, la dedica finale che fa vibrare i cuori più di una corda di violino: “congratulazioni Dottore”.
A quel punto, prima di prendere la parola il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quel ragazzo c’era. C’era con il suo sorriso sornione, c’era nelle lacrime dei suoi amici, c’era nell’abbraccio fra due meravigliosi genitori ed un Presidente della Repubblica che ha saputo rappresentare, ancora una volta, il volto dolce degli italiani.
A quel punto Antonio Megalizzi ci ha fatto sorridere, ancora una volta. Indicandoci la strada.
Lui che di consapevolezze ne aveva tante, ma quella tratteggiata da Sergio Mattarella è forse la più nitida. Fondamentale in un periodo di odio gratuito. “La consapevolezza dell’importanza dello spirito critico nel confronto di opinioni”.
Eh si. Antonio è chiamato dai suoi amici “il Mega”. Perché quando una cosa è grande, ma grande, viene definita “mega”. Ed ancora oggi, con la sua laurea, la cosa più grande sono state le lacrime di quei genitori che – con la consueta sobrietà – hanno sorriso e brindato verso l’alto. Perché l’odio non si lava con l’odio, la violenza non si vendica con la violenza. Ancora oggi Antonio ha sconfitto la violenza e ci ha fatto capire che l’amore è più forte di tutto. E questa è una cosa davvero grande. Anzi, Mega.
Congratulazioni Dottore