“Durante i mesi estivi i quotidiani e in generale i media si avvalgono di collaboratori esterni , colleghi precari, per coprire turni e ferie, spesso inviati a coprire eventi e manifestazioni culturali, specie nell’ambito dello spettacolo più in generale, a fronte di pochi euro di compenso”. Lo scrive in una nota la Commissione Lavoro Autonomo TAA. “Chi accetta sa di dover affrontare viaggi con i propri mezzi, uscite notturne (festival e rassegne si svolgono la sera), lavoro in condizioni difficili e poco riconosciuti anche sotto il profilo della professione. Anche in Trentino Alto Adige si assiste ad uno sfruttamento dei precari e semplici collaboratori, spingendo sulla leva della passione e dell’interesse per tutto quello che riguarda stimoli che derivano dalla propria formazione di studio e di vita privata. Presentazioni, interviste, recensioni che vengono retribuite in modo vergognoso da editori che in questo modo si garantiscono una visibilità e una copertura mediatica e le relazioni pubbliche con gli enti e le direzioni artistiche di chi organizza. Molti pur di scrivere accettano anche di farlo gratuitamente. Viene a meno la qualità e l’autonomia intellettuale e si autoalimenta un mercato pubblicistico a buon mercato. Parlare di equo compenso è obbligatorio anche nel settore della cultura e dello spettacolo, Cenerentola per molti giornali.