A partire dal 1953 in una filiale della fabbrica tessile Nichibo di Kaizuka, cittadina vicino a Osaka, un gruppo di operaie amava giocare a pallavolo. Faticavano dalle 8 del mattino in fabbrica e si allenavano duramente fino a notte fonda sotto la guida del coach Hirofumi Daimatsu, un uomo soprannominato “il demone” , sopravvissuto alla giungla birmana durante la Seconda guerra mondiale. L’allenatore era determinato a creare il team più forte della nazione e sottopose le giocatrici a un training durissimo: sessioni lunghe, esercizi stremanti, pugno di ferro. Tra il 1958 e il 1960, la squadra femminile Nichibo Kaizuka vinse ogni titolo a livello nazionale. Fece un tour di tre mesi in Bulgaria, Romania, Polonia, Cecoslovacchia e URSS. Si cimentò a Mosca nel campionato mondiale del 1962 e risultò prima al mondo.
Una straordinaria avventura collettiva, simbolo di un Paese in ricostruzione, che il regista Julien Faraut riporta alla luce con Les sorciéres des l’Orient, Le streghe d’oriente come vennero soprannominate in relazione alla loro magica forza. Partendo dalle testimonianze delle giocatrici ancora in vita, ormai settantenni o ottantenni,accomunate da un’esperienza che ha creato un legame collettivo indissolubile, cinque di loro sono riprese mentre mangiano insieme rievocando la loro prima parte dell’esistenza, lanciata al superamento dei limiti, alla solidarietà e alla conquista del podio più alto nel mondo dello sport. Affascinante ritratto della forza di carattere di persone sulle cui spalle gravava una pressione enorme: un modo per chiudere il ricordo della guerra e mostrare un nuovo volto del Giappone.
In concorso alla Mostra del cinema nuovo di Pesaro
The whitches of the Orient
Regia di Julien Faraut.
Un film con Hirofumi Daimatsu, Yuko Fujimoto, Yuriko Handa, Sata Isobe, Masae Kasai.
Titolo originale: Les sorcières de l’Orient. Genere Documentario,
– Francia, 2021, durata 100 minuti. distribuito da Wanted