Pesaro film fest 2021 con Emergency partner. Tre Italiani in gara, omaggio a Liliana Cavani

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La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema è ai nastri di partenza della 57ma edizione che si svolgerà dal 19 al 21 giugno 2021 a Pesaro, città italiana green, con il maggior numero di mezzi sostenibili e la prima, con Bolzano, per l’uso della bicicletta negli spostamenti, cosa resa possibile dalla sua estesa rete di piste ciclabili, che sfiora i 100 km. Cultura green perfettamente incarnata dalla Mostra che si svolge in location connesse fra loro da percorsi ciclo-pedonali. La bicicletta è il mezzo ufficiale, fornito gratuitamente a ospiti e collaboratori. Da questa edizione Emergency diventa Charity Partner ufficiale del festival con una serie di iniziative tra cui la presentazione di un nuovo film del progetto “Una storia per Emergency”. L’associazione umanitaria fondata nel 1994 per portare aiuto alle vittime civili delle guerre e della povertà presenterà in anteprima a Pesaro il corto Capitan Didier diretto da Margherita Ferri, con la sceneggiatura di Roberta Palmieri, storia di un bambino di origine subsahariana che sogna di costruire una barca tutta sua fatta di cartoni per la pizza. La produzione è di Matteo Rovere in quanto progetto LYNN, la nuova divisione di Groenlandia che promuove esclusivamente il cinema diretto da registe.

L’Evento speciale sul cinema italiano quest’anno omaggia Liliana Cavani, tra le più importanti registe europee, di cui saranno proiettati tutti i film per il cinema, affiancati da una tavola rotonda, una pubblicazione, e l’anteprima mondiale del restauro di Al di là del bene e del male. Ci saranno i film a ‘5 stelle’ di Paolo Mereghetti e Piera Detassis, ovvero Midnight in Paris e La Messa è finita. Il film di apertura è un omaggio a Indiana Jones 40 anni dopo con I predatori dell’arca perduta presentato da Gabriele Mainetti, Film di chiusura: The Most Beautiful Boy in the World di Kristina Lindström e Kristian Petri, documentario dedicato a Björn Andrésen, il timido ragazzo svedese di 15 anni che diventò l’incarnazione della “bellezza perfetta” degli anni ’70 interpretando il giovane Tadzio in Morte a Venezia di Luchino Visconti. Un biopic dal vero che intreccia memorie personali – anche drammatiche – e storia del cinema.

Momento importante della manifestazione pesarese è il Concorso Pesaro Nuovo Cinema – Premio Lino Micchiché  che presenta opere di tutti i generi e formati, senza distinzioni di durata, di genere o d’età, sempre privilegiando la ricerca del ‘nuovo’. Ad assegnare i premi saranno due giurie: una professionale di cui faranno parte Walter Fasano, Edoardo Gabbriellini ed Eleonora Marangoni e una composta da studenti.

16 i titoli in concorso (una selezione sarà presente anche su MyMovies), a cominciare dal ritorno a Pesaro di Julien Farau presenterà il suo nuovo The Witches of the Orient dedicato alla famosa squadra di pallavolo femminile giapponese che dominò per tutti gli anni ’60, trionfatrice alle Olimpiadi di Tokyo 64.

La passione per il calcio e le note di Notti magiche di Edoardo Bennato e Gianna Nannini, accompagnano la storia d’amore raccontata da Alexandre Koberidze in What Do We See When We Look at the Sky?, dal concorso dell’ultima Berlinale.

Dagli Stati Uniti Film About a Father Who della regista e poetessa statunitense Lynne Sachs, indagine sulla complessa personalità del padre attraverso immagini girate dagli anni ottanta ad oggi.

Rock Bottom Riser, primo lungometraggio del regista sperimentale Fern Silva, riflessione sull’influenza del colonialismo e sull’esistenza di vita extra-terrestre attraverso un affascinante viaggio nel luogo più sacro delle Hawaii, il vulcano Mauna Kea, dove gli scienziati vorrebbero costruire il più potente telescopio al mondo.

Il brasiliano Eryk Rocha offre con Edna il ritratto di una donna d’incredibile coraggio che lotta contro la deforestazione ai margini dell’autostrada Transbrasiliana in Amazzonia.

L’ossessione per il western anima il lavoro dell’argentino Nicolás Zukerfeld, There Are Not Thirty-Six Ways Of Showing A Man Getting On A Horse, che è insieme una riflessione sul cinema classico americano e una spy story intorno alla mitica frase di Raoul Walsh del titolo.

Tre saranno i registi italiani in gara: Luca Ferri con mille cipressi, viaggio tra il metafisico e il surreale nella Tomba Brion di Carlo Scarpa; The Nightwalk di Adriano Valerio, confinamenti e fughe di un uomo bloccato a Shanghai durante la pandemia; Gianmarco Donaggio che dà prova di un “cinema materico” con Manifestarsi, esplorazione “microscopica” dei manifesti affissi a Milano.

IThis Day Won’t Last di Mouaad el Salem, è un’opera prima sorprendente, girata in totale clandestinità ai confini della Tunisia per esprimere l’urgenza del filmare all’interno di un contesto di oppressione.

Augas Abisais, del galiziano Xacio Baño, ripercorre la storia di un suo antenato, chiamato a combattere la Guerra civile spagnola ancora adolescente, attraverso documenti ufficiali e il racconto della propria nonna.

earthearthearth di Daïchi Saïto, regista giapponese trapiantato in Canada, parte dagli imponenti paesaggi delle Ande per realizzare immagini che si fanno sempre più astratte, producendo una ipnotica riflessione sulla Terra anche grazie al sassofono di Jason Sharp.

Patrick dello scozzese Luke Fowler, è un ritratto del produttore musicale Patrick Cowley, realizzato combinando in maniera originale suoni, immagini e parole del protagonista, con testimonianze di amici e gli spazi da lui vissuti.

La regista sperimentale coreana Minjung Kim The Red Filter is Withdrawn sovrappone la grotta de La condizione umana di Magritte a una tela per rileggere in maniera simbolica la sanguinosa memoria storica dell’Isola di Jeju.

Il cinese Yuyan Wang con One Thousand and One Attempts To Be An Ocean riflette sull’esperienza di non essere in grado di percepire il mondo attraverso la profondità con una narrazione astratta che attinge ai “satisfying video” oggi di moda nella rete.

Un bananero no es casualidad di Luiza Gonçalves è un divertente calembour che prende spunto dalla domanda sul perché crescano a San Sebastián gli alberi di banano.


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