Medico aggredito perché nero, storie di quotidiano razzismo

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Per 48 ore ci si è chiesti se “davvero” il calciatore ventenne di origine etiope si era suicidato causa razzismo e se “davvero” la lettera testamento l’avesse scritta prima di morire o tempo fa, come specificato dai genitori, poiché “prima” è meglio che “adesso” e assolve la coscienza dall’atto di denuncia delle insopportabili discriminazioni subite. Ma proprio mentre era in corso questo esercizio di autoassoluzione nazionale è arrivata un’altra storia di razzismo allo stato puro a ricordarci che le persone di colore, o di altra nazionalità, nell’Italia del 2021 vivono male. E rischiano la loro incolumità fisica. Altrimenti come srotolare l’assurda vicenda di cui è stato protagonista-vittima il giovane medico camerunense Nelson Yontu aggredito durante una visita fiscale disposta dall’Inps nei confronti di un operaio che risultava in malattia ma in realtà era al mare? Tecnicamente è un caso di truffa in danno dello Stato e, per esso, dell’Istituto nazionale di Previdenza che, come si sa, paga le giornate di malattia dei lavoratori dipendenti. Per questo esistono le verifiche dei medici, come Yontu. Il quale, però, ha la pelle nera e dunque quando ha avvicinato il finto malato si è visto apostrofare con la classica frase “Negro di merda, non puoi venire in Italia a fare il c… che ti pare”. E via così. Un lungo corollario di minacce. Il dottor Yontu non si è lasciato intimidire e ha denunciato l’uomo ai carabinieri, raccontando la storia pubblicamente. Il fatto è accaduto nel profondo nord, a Chioggia. Nelson si è trasferito in Italia nel 2010 e ha studiato Medicina a Padova, ha sposato una donna italiana ed è padre di una bimba di due anni. Alcuni giorni fa si è recato in un quartiere di Chioggia per la visita fiscale ad un operaio che risultava in malattia e che, pertanto, doveva trovarsi in casa tra le 17 e le 19, invece non c’era; all’arrivo del medico probabilmente una vicina deve aver avvisato il lavoratore, il quale, dopo pochi minuti, si è presentato in bici e costume da bagno. Non sembrava ammalato. Ad ogni modo ha aggredito verbalmente e spintonato il professionista, che, traumatizzato, il giorno dopo ha chiesto di essere trasferito in un’altra zona. Solidarietà a Yontu dall’Ordine dei Medici della provincia di Venezia e dal Presidente dell’Inps; entrambi hanno anche condannato quanto avvenuto. Eppure tutto ciò non è riparatore, non attutisce la portata dell’onda razzista che sta attraversando l’Italia da nord a sud, al netto di tante straordinarie storie di accoglienza e integrazione. Al punto che c’è da chiedersi, ora, se tutto questo non sia il prodotto finito di prolungati e pervicaci proclami del “prima gli italiani” e “basta invasioni”. Una lava di parole discriminatorie che velocemente è calata sul Paese, sulle piccole e grandi storie quotidiane come quella di Chioggia.
(Nella foto, de Il Mattino di Padova, Nelson Yontu)


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